Nel settore del risparmio gestito, il confronto tra i tre campioni di Piazza Affari, Azimut, FinecoBank e Banca Generali, rivela profili di investimento nettamente distinti. L’analisi si concentra su chi offre il miglior mix tra dividendo, valutazione a sconto e potenziale di crescita, mostrando un quadro dove non esiste un vincitore assoluto, ma tre strategie differenti.
Azimut, FinecoBank e Banca Generali rappresentano l’eccellenza della finanza italiana, ma dietro i loro successi si nascondono modelli di business e prospettive future molto diverse. Un confronto diretto basato sui numeri è fondamentale per capire chi sta crescendo di più, chi è valutato più a sconto dal mercato e chi offre il dividendo più generoso. Mentre una mostra una crescita degli utili in contrazione ma multipli bassi, un’altra vanta un’espansione costante ma viene scambiata a valutazioni più esigenti.

L’analisi del titolo di ciascuna società, basata su redditività, raccolta e stime degli analisti, permette di delineare tre identikit precisi per l’investitore: uno più orientato al valore, uno alla crescita e uno alla stabilità del reddito. La sfida si gioca su un equilibrio sottile tra questi fattori chiave.
Redditività a confronto: i motori della crescita e i dati sulla raccolta
La capacità di generare profitti e attrarre nuovi capitali è il cuore del successo di queste società. FinecoBank si distingue per una redditività strutturalmente superiore, con un ROE (Return on Equity) che, secondo le analisi più recenti, si attesta tra il 35% e il 40%, un dato che riflette l’eccezionale efficienza del suo modello ibrido digitale e di consulenza. Azimut e Banca Generali seguono con livelli di ROE comunque eccellenti, intorno al 25-30%. Tuttavia, il vero indicatore della crescita futura è la raccolta netta. Su questo fronte, i dati più recenti mostrano una performance impressionante di Azimut, che ha registrato una raccolta di circa 2,9 miliardi € in un solo mese, segnalando una fortissima accelerazione del business.

FinecoBank mantiene un ritmo solido e costante, mentre Banca Generali mostra una crescita più contenuta. Questo indica che, nonostante una contrazione passata degli utili per Azimut, la sua capacità di attrarre nuovi patrimoni sta ponendo le basi per una futura espansione dei profitti.
Valutazioni, dividendi e il verdetto degli analisti
Il mercato prezza queste diverse dinamiche in modo molto chiaro. Azimut è la più “a buon mercato” del trio, con un P/E Ratio (rapporto prezzo/utili) di circa 8,7x. Questa valutazione a sconto, unita a un dividendo con un rendimento atteso del 5,8%, la posiziona come un’interessante opportunità “value”. All’estremo opposto si trova FinecoBank, che scambia a un P/E di circa 17-18x; il mercato è disposto a pagare un premio per la sua crescita costante e la prevedibilità dei suoi ricavi, a fronte di un dividendo più basso (rendimento del 3,9%).
Banca Generali si colloca nel mezzo, con un P/E intorno a 14-15x e un ottimo dividendo con un rendimento del 5,5-5,8%. Secondo il consenso degli analisti raccolto da fonti come FactSet, sia Azimut che Fineco ricevono un giudizio “Buy” più convinto, mentre Banca Generali è vista in modo più neutrale. Il prezzo obiettivo medio suggerisce un potenziale di rialzo interessante sia per Azimut che per Banca Generali.