Hai 1 centesimo “Prora” del 1911? Il suo valore potrebbe essere inestimabile, fino a 7.000 € per i collezionisti

Quel vecchio barattolo di monete della nonna potrebbe nascondere un tesoro. Alcune monete da 1 centesimo di Lira, apparentemente senza valore, sono oggi rarità numismatiche che, a seconda dell’anno e della conservazione, possono valere migliaia di euro. Ecco quali sono e come riconoscerle.

La piccola e spesso trascurata moneta da 1 centesimo di Lira ha attraversato la storia d’Italia, dall’Unità alla Repubblica, finendo per essere considerata di valore nullo a causa dell’inflazione. Eppure, nel mondo della numismatica, alcune di queste umili monete di rame sono diventate veri e propri oggetti del desiderio. Il loro valore non è legato al metallo, ma a fattori come la rarità, l’anno di coniazione e, soprattutto, lo stato di conservazione.

1 centesimo lira
Hai 1 centesimo “Prora” del 1911? Il suo valore potrebbe essere inestimabile, fino a 7.000 € per i collezionisti – crypto.it

Mentre la stragrande maggioranza dei centesimi che si possono trovare vale pochi centesimi, specifiche annate o versioni “prova” sono oggi ricercate da collezionisti disposti a pagare cifre importanti. I cataloghi numismatici e le case d’asta specializzate, infatti, battono regolarmente esemplari che raggiungono quotazioni sorprendenti, trasformando un pezzo di storia in un piccolo investimento.

I tesori del Regno d’Italia: dalla serie ‘Prora’ a Umberto I

Il periodo monarchico è quello che riserva le sorprese più grandi per i collezionisti di 1 centesimo di Lira. Sotto il regno di Umberto I, l’annata da cercare è il 1894: coniata in un numero molto limitato di pezzi, è considerata rara e il suo valore, secondo i cataloghi di settore, può superare i 200 € se in ottimo stato di conservazione. Ma è durante il lungo regno di Vittorio Emanuele III che furono coniate le vere perle. La serie “Prora” nasconde due delle monete da 1 centesimo più preziose in assoluto: l’annata 1908, ritirata dalla circolazione e per questo molto rara, può valere fino a 2.500 € se in condizioni perfette (“Fior di Conio”).

regno d'italia
I tesori del Regno d’Italia: dalla serie ‘Prora’ a Umberto I – crypto.it

Ancora più ricercato è il 1 Centesimo 1911, considerato il “Sacro Graal” della serie, con una tiratura bassissima che fa schizzare il suo valore fino a 7.000 € per gli esemplari eccezionali. Anche la successiva serie “Impero” ha la sua rarità: il 1 Centesimo 1939, che può raggiungere e superare i 250 € se in alta conservazione.

Rarità repubblicane e l’importanza della conservazione

Con l’avvento della Repubblica, l’inflazione rese il centesimo quasi inutile, ma proprio le basse tirature del dopoguerra hanno creato nuove rarità. Le monete da 1 centesimo “Spiga” del 1946 e del 1947, coniate principalmente per le serie da collezione, sono le più ricercate del periodo e possono valere tra i 30 € e i 70 € ciascuna. Esiste poi una rarità assoluta del periodo repubblicano: il 1 Centesimo “Aratrice” del 1947. Non si tratta di una moneta circolante ma di una “prova”, ovvero un prototipo mai andato in produzione.

La sua estrema rarità la porta ad avere una valutazione che, secondo le aste specializzate, può superare i 4.000 €. È fondamentale sottolineare come per tutte queste monete il valore sia determinato dallo stato di conservazione. I numismatici usano sigle come BB (Bellissimo), SPL (Splendido) e FdC (Fior di Conio). Una moneta rara in FdC, ovvero perfetta e mai circolata, può valere dieci volte o più lo stesso esemplare in buone condizioni ma usurato.

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