Le figurine Panini, da semplice gioco per bambini a veri e propri asset da investimento. Alcuni pezzi rari di campioni come Pelé e Cristiano Ronaldo possono raggiungere valori milionari, trasformando la nostalgia in un tesoro per i collezionisti più attenti.
Chi non ricorda la sensazione di aprire una bustina di figurine Panini, l’odore della carta e della colla, e la gioia del fatidico “celo, celo, manca”? Per decenni, questo è stato un rito collettivo che ha unito generazioni di appassionati di calcio. Oggi, quel mondo fatto di scambi nei cortili di scuola si è trasformato in un mercato globale serio e strutturato, dove alcune di quelle stesse figurine vengono battute in aste internazionali per cifre da capogiro.
Il valore di questi piccoli pezzi di carta non è casuale, ma determinato da fattori precisi come la rarità, le condizioni di conservazione e l’importanza del giocatore raffigurato. La moderna tecnologia e servizi di certificazione come PSA hanno ulteriormente professionalizzato il settore, offrendo garanzie di autenticità e qualità che hanno fatto lievitare le quotazioni.
Il valore di una figurina Panini è il risultato di una combinazione di elementi. Il primo è la rarità: le figurine prodotte in tirature limitate, quelle con errori di stampa poi ritirate, o, soprattutto, le prime edizioni di futuri campioni (le “rookie card”) sono le più ricercate. Un altro fattore fondamentale sono le condizioni. Una figurina “fior di stampa”, ovvero in stato perfetto, può valere centinaia di volte in più di una usurata. Oggi, il mercato si affida a enti di gradazione professionali come l’americano PSA (Professional Sports Authenticator), che analizzano, certificano e incapsulano la figurina assegnandole un voto da 1 a 10.
Ottenere un voto alto (9 o 10) è il passaporto per accedere a quotazioni da record. Ovviamente, il soggetto è cruciale: le figurine delle leggende come Pelé, Maradona e Cruyff sono le più ambite. Infine, l’anno di pubblicazione gioca un ruolo chiave: le edizioni degli anni ’60 e ’70 sono considerate il periodo d’oro e le più preziose.
Esistono alcuni pezzi che sono considerati i gioielli della corona del collezionismo calcistico. Sebbene non sia una Panini, la figurina più preziosa in assoluto è la rookie card di Pelé del 1958 (edita da Alifabolaget), venduta all’asta per la cifra record di 1,33 milioni di $. Per quanto riguarda strettamente il marchio Panini, la figurina più preziosa dell’era moderna è la rookie di Cristiano Ronaldo del 2002-03 (collezione portoghese “Mega Craques”), che in gradazione massima ha superato i 200.000 €. Un’altra icona è la prima figurina di Diego Armando Maradona nell’album Calciatori del 1979-80, che, se in perfette condizioni, può valere oltre 10.000 €. Non si può poi dimenticare il valore storico della primissima figurina Panini in assoluto, la numero 1 dell’album 1961-62, che ritrae Bruno Bolchi. Il suo valore non risiede nella fama del giocatore, ma nel suo status di pezzo fondante di un fenomeno culturale mondiale, con un prezzo che per esemplari perfetti può superare i 2.500 €.
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