Disastro Amplifon: un crollo del 40% potrebbe trasformarsi in un’incredibile opportunità da +38%?

Amplifon, un tempo stella del FTSE MIB, ha subito un crollo del 40% da inizio anno, diventando la peggiore performance dell’indice. La debacle è stata innescata da una semestrale deludente e da un drastico taglio delle stime per il 2025, che hanno costretto il mercato a un brusco reset delle valutazioni. Ora, con un nuovo piano strategico, gli investitori si interrogano sul futuro del titolo.

Il titolo Amplifon ha vissuto una prima parte del 2025 da incubo, segnando la peggiore performance del listino principale di Piazza Affari. Un tempo considerato un gioiello del portafoglio di molti investitori, il leader mondiale delle soluzioni per l’udito ha visto il suo valore quasi dimezzarsi in pochi mesi. Il punto di svolta è stato un vero e proprio profit warning che ha colto di sorpresa il mercato azionario, innescando una reazione a catena di vendite e un’ondata di revisioni da parte degli analisti.

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Disastro Amplifon: un crollo del 40% potrebbe trasformarsi in un’incredibile opportunità da +38%? -crypto.it

Dietro questo crollo si cela una combinazione di fattori macroeconomici, pressioni settoriali e sfide operative che hanno ridisegnato le valutazioni e le prospettive future dell’azienda, mettendo in discussione la sua storica narrazione di crescita.

La tempesta perfetta: semestrale e profit warning

Il catalizzatore del crollo di Amplifon è stata la pubblicazione dei risultati del primo semestre 2025, che ha evidenziato un brusco arresto della crescita e un’erosione della redditività. I ricavi consolidati si sono attestati a 1,18 miliardi di €, sostanzialmente stabili rispetto al 2024, ma con una crescita a cambi costanti di appena l’1,6%. Il secondo trimestre, in particolare, ha mostrato una stagnazione quasi totale (+0,6%). Il dato più allarmante, però, ha riguardato la redditività: l’EBITDA rettificato del semestre è sceso del 3,2% a 287,6 milioni di €, con un margine contratto al 24,4% dal 25,2% dell’anno precedente. Di conseguenza, l’utile netto rettificato è diminuito del 16,1%.

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La tempesta perfetta: semestrale e profit warning – crypto.it

La vera doccia fredda per il mercato è arrivata con il drastico taglio della guidance per l’intero 2025: la previsione di crescita dei ricavi è stata ridotta da un intervallo del 5-10% a circa il 3%, mentre il margine EBITDA è stato abbassato da “almeno il 24%” a circa il 23%. L’azienda ha attribuito questa revisione a un “evidente indebolimento della fiducia dei consumatori”, confermando le difficoltà del mercato in aree chiave come Europa e Nord America.

Reset delle valutazioni e prospettive future

La reazione del mercato azionario è stata immediata e severa, con il titolo che ha perso circa il 25% nelle sedute successive alla comunicazione. L’ultima quotazione disponibile, secondo i dati di Investing.com e TradingView, si attesta a 14,935 €. La comunità finanziaria ha risposto con un’ondata di revisioni al ribasso. Bank of America ha declassato il rating a “Neutral” tagliando il target price da 29 € a 16 €, mentre Kepler Cheuvreux lo ha portato a 16,70 €. Anche Barclays e Jefferies hanno ridotto i loro obiettivi, pur mantenendo un giudizio positivo. Il target price medio del consenso degli analisti, secondo le rilevazioni di Investing.com e TipRanks, si posiziona ora intorno a 20,69-21,03 €. Le valutazioni, pur ridimensionate, riflettono ancora un premio rispetto al mercato italiano: il P/E ratio si attesta su un valore di circa 27x, considerato elevato. In risposta alla crisi, il management ha lanciato il piano “Fit4Growth“, un’iniziativa strategica pluriennale che mira a recuperare efficienza e a migliorare il margine EBITDA di 150-200 punti base entro il 2027, un obiettivo che gli investitori monitoreranno attentamente per valutare la capacità di ripresa dell’azienda.

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