Porsche Automobil Holding, di fronte a un utile dimezzato a causa delle difficoltà del settore auto, annuncia una svolta strategica sconvolgente: investirà massicciamente nel settore della Difesa. Una mossa che la pone in rotta di collisione ideale con la strategia di Exor.
In un momento di grande sofferenza per il mercato automobilistico globale, pressato dalla complessa transizione verso l’elettrico e da una concorrenza sempre più agguerrita, la famiglia Porsche-Piëch ha impresso una netta accelerazione alla sua strategia di diversificazione. Attraverso la sua cassaforte, la Porsche Automobil Holding SE, che controlla i pacchetti di riferimento di Volkswagen e Porsche AG, ha annunciato di voler entrare in un settore ad altissimo potenziale e in piena espansione: quello della Difesa e della sicurezza.

Questa scelta strategica segna una profonda differenza rispetto al percorso intrapreso da Exor. Anche la holding della famiglia Agnelli-Elkann sta riducendo la sua dipendenza dall’automotive, ma ha scelto di puntare su trend globali come healthcare e tecnologia, tenendosi a distanza dal comparto militare e cedendo di recente la divisione Iveco Defence Vehicles. Si tratta di due visioni del futuro diametralmente opposte per due delle più potenti dinastie industriali d’Europa.
La svolta sulla Difesa e i numeri della holding
La decisione di Porsche Automobil Holding arriva dopo la pubblicazione di una semestrale difficile, con un utile netto rettificato di 1,1 miliardi di €, dimezzato rispetto ai 2,1 miliardi dell’anno precedente. Questo calo ha spinto la holding a rivedere al ribasso la guidance per l’intero 2025, con un utile atteso ora tra 1,6 e 3,6 miliardi di €. Di fronte a queste sfide, il presidente Hans Dieter Pötsch ha annunciato la creazione di una piattaforma per investire in startup e tecnologie della difesa, dalla cybersecurity ai satelliti di sorveglianza.

La holding, che ha già esperienza in tecnologie dual use con partecipazioni in Isar Aerospace e Quantum Systems, non parte da zero e intende sfruttare il contesto di aumento dei budget governativi per la difesa. Dal punto di vista finanziario, l’ultima quotazione del titolo (PAH3.DE) rilevata da TradingView e Investing.com è di 36,57 €. Le metriche di valutazione, come un P/E ratio di appena 3,1x e un P/B ratio di 0,32x, indicano, come è tipico per le holding, un forte sconto rispetto al valore intrinseco delle sue partecipazioni.
Analisi del titolo e prospettive degli analisti
Il consenso degli analisti, secondo i dati di MarketScreener, fissa un prezzo obiettivo medio di 40,02 € per Porsche Automobil Holding, che si traduce in un potenziale di rialzo del +9,43% rispetto alla quotazione attuale. Le stime, tuttavia, mostrano un’ampia forbice: il prezzo obiettivo massimo si spinge fino a 57,75 €, implicando uno scarto potenziale del +57,92%, mentre il prezzo obiettivo minimo si attesta a 31,31 €, con uno scarto negativo del -14,38%. Il titolo offre anche un solido rendimento da dividendo, con un dato atteso (forward) intorno al 5,4% e una media storica negli ultimi cinque anni del 4,83%, senza interruzioni nelle distribuzioni.
Dal punto di vista dell’analisi tecnica, il quadro sul time frame settimanale, come riportato da Investing.com, è misto ma con segnali di miglioramento. Oscillatori come il MACD e il Momentum si trovano in posizione di “Compra”, suggerendo che la spinta di breve termine stia diventando positiva. Le medie mobili, tuttavia, indicano che il trend di lungo periodo non è ancora pienamente rialzista, delineando un quadro che suggerisce un potenziale punto di svolta per il titolo.