L’espansione dell’intelligenza artificiale e l’aumento esponenziale dei data center stanno ridisegnando le priorità energetiche globali. La crescente domanda di elettricità apre scenari di investimento che spaziano dal nucleare alle rinnovabili, fino alle tecnologie per l’efficienza.
L’avanzata dei data center e dell’intelligenza artificiale sta generando un incremento senza precedenti dei consumi energetici globali. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, entro il 2026 la domanda elettrica di queste infrastrutture potrebbe superare i 1.000 TWh, pari all’intero consumo annuale del Giappone. Questa trasformazione non riguarda solo la tecnologia, ma coinvolge anche le utility, le infrastrutture e i fornitori di energie rinnovabili, creando nuove opportunità di mercato. L’Italia, con Milano già divenuta hub strategico per il cloud europeo, vede in arrivo oltre 10 miliardi € di investimenti nel biennio 2025-2026, con un’attenzione crescente alla sostenibilità energetica.

Le grandi aziende tecnologiche come Google, Amazon e Meta stanno stipulando contratti pluridecennali per l’acquisto di energia nucleare e rinnovabile, mentre negli Stati Uniti la nuova capacità da gas ha raggiunto 17,5 GW, il livello più alto dal 2017. Secondo analisi di Goldman Sachs, solo in Europa la pipeline di data center ammonta a circa 170 GW, equivalente a un terzo della domanda elettrica attuale. Negli Stati Uniti, le stime indicano investimenti fino a 1.400 miliardi $ entro il 2035 per ampliare la rete elettrica di almeno il 50%.
Le opportunità di investimento nella rivoluzione energetica
La rapida espansione dei data center e delle applicazioni di intelligenza artificiale richiede un mix energetico diversificato e soluzioni tecnologiche avanzate. Il fondo SpesX evidenzia che i titoli del settore clean tech e delle rinnovabili sono oggi su valutazioni depresse, nonostante i fondamentali in miglioramento. Questo scenario apre spazio per un posizionamento strategico, soprattutto nelle utility europee, che nel 2024 hanno registrato performance inferiori rispetto alle controparti statunitensi, ma potrebbero beneficiare di un repricing positivo.

Il settore della componentistica gioca un ruolo cruciale: aziende che forniscono soluzioni per ottimizzare e stabilizzare le reti elettriche globali sono destinate a diventare centrali nell’ecosistema energetico del futuro. Restrizioni commerciali e politiche di reshoring favoriscono la produzione locale, soprattutto negli Stati Uniti, incrementando la domanda per fornitori strategici.
I sette titoli selezionati dal fondo SpesX
Il portafoglio individuato dal fondo include società chiave lungo tutta la filiera. Nel settore nucleare statunitense troviamo Vistra, Constellation Energy e Talen, che hanno firmato accordi di fornitura a lungo termine con i principali hyperscaler tecnologici. Per il raffreddamento e la gestione energetica dei data center, spicca Vertiv, leader nelle soluzioni per l’efficienza operativa.
Sul fronte delle energie rinnovabili, il focus è su Nextera Energy, attiva nello sviluppo di impianti eolici e solari, e First Solar, specializzata nella produzione di pannelli fotovoltaici made in USA. L’unico titolo europeo presente è E.On, utility tedesca impegnata nel rinnovo delle reti elettriche e nell’integrazione di fonti rinnovabili.
Queste aziende si posizionano al centro della “gold rush energetica” della nuova economia digitale, dove chi possiede, ottimizza o finanzia l’infrastruttura critica avrà un ruolo determinante nel soddisfare la crescente domanda di energia nei prossimi decenni.