Goldman Sachs avverte di una compiacenza eccessiva nei mercati obbligazionari, con spread ai minimi dal 2007 e rischi macroeconomici sottovalutati. Le valutazioni attuali e i dati tecnici suggeriscono vulnerabilità a shock anche moderati.
Negli ultimi giorni l’attenzione si è concentrata sulle dinamiche di valutazione del credito e sulla differenza di rendimento tra obbligazioni societarie e titoli di Stato. Secondo un report di Goldman Sachs del 31 luglio 2025, firmato da Lotfi Karoui, lo spread medio globale tra bond corporate e Treasury è sceso a 79 punti base, il livello più basso dal luglio 2007. Un contesto che, secondo la banca d’affari, richiama i segnali di compiacenza pre-crisi. L’analisi evidenzia come gli investitori stiano trattando i bond societari quasi come debito sovrano, ignorando il rischio intrinseco di insolvenza delle imprese.

Goldman sottolinea che le valutazioni sono “too tight to chase”, troppo compresse per giustificare ulteriori acquisti. Lo scenario si inserisce in un contesto di mercati azionari vicini ai massimi storici, rendimenti obbligazionari ai minimi e settori come l’immobiliare USA che mostrano debolezza. Inoltre, alcuni comparti del credito strutturato, come gli Rmbs non-agency, registrano spread compressi nonostante fondamentali fragili. La banca avverte anche di potenziali “left tail risks” come un calo inatteso dei consumi, una Federal Reserve meno accomodante o pressioni sull’indipendenza della banca centrale.
Spread ridotti e segnali di compiacenza
Il dato degli 79 punti base a livello globale, riportato da Goldman Sachs, rappresenta un livello di sottovalutazione del rischio che non si vedeva dal 2007. Il premio al rischio per detenere obbligazioni societarie, rispetto ai Treasury, è quindi minimo. Secondo Karoui, questa dinamica riflette la convinzione diffusa che il rischio di recessione sia basso, nonostante segnali macroeconomici contrastanti. Le valutazioni strette non riguardano solo il credito investment grade, ma anche settori più rischiosi, dove i premi per il rischio risultano inadeguati rispetto alla volatilità storica.

La banca d’affari ha inoltre evidenziato come lo scenario attuale ricordi il periodo immediatamente precedente alla grande crisi finanziaria, quando il mercato prezzava un futuro troppo ottimistico per le imprese. Settori come quello bancario sono stati declassati da “overweight” a “neutral”, a causa di multipli di valutazione tirati e prospettive meno favorevoli. Nel comparto immobiliare, nonostante segnali di rallentamento, gli spread si sono ridotti ai minimi dell’anno.
Rischi latenti e strategia di copertura
Oltre alla compressione degli spread, Goldman Sachs mette in guardia contro eventi estremi sottovalutati dal mercato, come un peggioramento del mercato del lavoro o cambiamenti improvvisi nella politica monetaria. L’episodio dell’1 agosto 2025, quando una lettura negativa sui dati occupazionali USA ha fatto scendere l’S&P 500 di quasi il 2% in un giorno, è citato come esempio di come fragilità latenti possano rapidamente emergere.
Il report suggerisce che in questa fase sia opportuno mantenere coperture nei portafogli. Strumenti come opzioni put out of the money sono ancora considerati relativamente economici nel comparto del credito. Anche se gli operatori continuano a puntare su azioni e obbligazioni, cresce l’attenzione verso strategie difensive per mitigare i rischi. Il messaggio conclusivo, “too tight to chase”, indica che il potenziale di rivalutazione degli asset rischia di essere limitato, mentre la vulnerabilità a shock esterni rimane elevata.