Il titolo MFE torna sotto i riflettori dopo la svolta nel dossier ProSiebenSat.1. Il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi rafforza il suo progetto europeo e riceve il sostegno inatteso dei tedeschi. Ma il quadro fondamentale regge davvero questa operazione?
Negli ultimi giorni il nome di MFE‑MediaForEurope è stato al centro dell’attenzione, complice l’ultima fase dell’offerta pubblica su ProSiebenSat.1. Le autorità aziendali tedesche hanno definito “adeguata” la proposta migliorata del gruppo italiano, raccomandando agli azionisti di aderire. Un passaggio significativo, che accende i riflettori anche sullo stato di salute del titolo MFE.

Le valutazioni fondamentali, il potenziale implicito e i rendimenti attesi indicano una struttura che merita attenzione, specie in un contesto di consolidamento europeo nel settore dei media e di crescente competizione globale nel mondo dell’informazione e dell’intrattenimento, dove le sinergie transfrontaliere assumono un ruolo strategico sempre più rilevante.
L’offerta su ProSiebenSat.1 e il rafforzamento del progetto MFE
Il 6 agosto, il consiglio di amministrazione e quello di sorveglianza di ProSiebenSat.1 hanno comunicato di ritenere “adeguata” la nuova offerta di MFE e ne hanno raccomandato l’adesione. La proposta, rivista a fine luglio, prevede un corrispettivo totale di 8,62 € per azione: una parte cash di 4,48 € e una componente azionaria di 1,3 azioni MFE A. La precedente offerta includeva soltanto 0,4 azioni, quindi l’incremento è stato sostanziale.
La raccomandazione dei board tedeschi è stata supportata dai pareri favorevoli di Morgan Stanley e Goldman Sachs, consulenti rispettivamente del board operativo e di sorveglianza. Il periodo di adesione terminerà il 13 agosto, mentre MFE ha continuato ad acquistare sul mercato, salendo al 33,3% del capitale di ProSiebenSat.1.

Questo passaggio si inserisce in un piano industriale volto a creare un polo paneuropeo dell’informazione e dell’intrattenimento. Il mercato ha reagito con interesse, premiando il titolo MFE anche a Piazza Affari.
Valutazioni fondamentali, potenziale e rendimento atteso
Secondo i dati di Marketscreener, il titolo MFE tratta su multipli inferiori alla media del settore. Il rapporto Prezzo/Utili stimato per il 2025 è pari a 7,17×, in calo a 6,88× nel 2026. Il Price/Book ratio si attesta su 0,77×, confermando una valutazione sottostante contenuta rispetto al patrimonio netto tangibile.
Anche gli altri multipli supportano questa visione: EV/Sales previsto a 0,79× nel 2025, in calo a 0,73× nel 2026, mentre l’EV/EBITDA è stimato in discesa da 4,61× a 4,15×. I margini operativi mostrano una tenuta, con EBITDA in crescita da 444 m € a 507 m €. Il Free Cash Flow è previsto in aumento, accompagnato da un netto calo dell’indebitamento, che passa da 692 m € a 521 m €.
Anche il rendimento atteso del dividendo si conferma elevato: 6,7% per il 2025 e 6,9% per il 2026. Il rendimento medio degli ultimi cinque anni si è mantenuto sopra il 6%, senza interruzioni nella distribuzione. Questa stabilità conferisce al titolo un profilo di affidabilità, importante per gli investitori orientati alla redditività.
Dal punto di vista tecnico, secondo i dati di TipRanks, il titolo MFE presenta un’impostazione neutra sul time frame settimanale. Le medie mobili a 20 e 50 periodi si sono recentemente incrociate al rialzo, mentre gli indicatori di momentum segnalano un consolidamento con tendenza positiva.
Per quanto riguarda le raccomandazioni, nelle ultime quattro settimane è emerso un consenso “Outperform” secondo Marketscreener, con una prevalenza di giudizi positivi e assenza di downgrade. Al momento, il prezzo obiettivo medio non è disponibile, ma il titolo risulta sottovalutato secondo gli indicatori di bilancio e i parametri di settore.