Trump annuncia dazi del 100% sui chip e apre a esenzioni per chi produce negli USA. L’impatto scuote Apple, Nvidia e TSMC, ma gli investimenti promessi potrebbero cambiare il panorama della tecnologia americana.
Negli ultimi giorni, l’annuncio di Donald Trump sui nuovi dazi al 100% sui chip e semiconduttori importati ha riacceso l’attenzione su tutta la filiera tech globale. Il piano prevede esenzioni complete per le aziende che produrranno sul suolo americano, con ricadute potenzialmente decisive per big come Apple, Nvidia e TSMC. La proposta, lanciata durante un incontro alla Casa Bianca con Tim Cook e Jensen Huang, segna una svolta nelle politiche industriali statunitensi.

L’obiettivo dichiarato è quello di riportare negli Stati Uniti la produzione di componenti strategici, oggi concentrata in Asia. Un’operazione che potrebbe rivoluzionare i modelli di approvvigionamento globale, creando nuove tensioni ma anche opportunità per chi sarà pronto ad adattarsi rapidamente. Le reazioni dei mercati e le stime degli analisti forniscono ora indicazioni cruciali su cosa aspettarsi.
Impatto dei dazi e reazione dei protagonisti
Secondo quanto riportato da Bloomberg, Apple potrebbe sostenere 1,1 miliardi di $ di costi nel trimestre in corso se le attuali tariffe venissero mantenute. Il gruppo ha risposto con l’annuncio di nuovi investimenti per 100 miliardi di $, che portano a 600 miliardi di $ l’impegno totale sul territorio USA in quattro anni. Tra i beneficiari diretti: Corning, Applied Materials, Broadcom e TSMC.
La società taiwanese ha già avviato nuovi stabilimenti produttivi in Arizona, mentre Nvidia ha intensificato i legami con fornitori locali. Tuttavia, secondo IDC, solo il 5% dei componenti di un iPhone viene prodotto oggi negli USA. La transizione, dunque, non sarà immediata.

Trump ha definito le nuove tariffe come «tariffe di liberazione», sottolineando che chi produce negli Stati Uniti «non pagherà nulla». Tuttavia, secondo un ex funzionario citato dal Financial Times, l’annuncio ha colto di sorpresa il Dipartimento del Commercio, generando incertezza anche all’interno dell’amministrazione.
Valutazioni, target price e raccomandazioni recenti
Secondo Marketscreener, il prezzo obiettivo medio per Apple è pari a 219 $, rispetto a una quotazione attuale di circa 206 $, con un potenziale di +6,3%. Il target massimo è 275 $, pari a un potenziale del +33,4%, mentre quello minimo è 164 $, con un margine negativo del -20,3%.
Per Nvidia, la media delle stime è di 123,6 $, con un valore attuale di circa 116 $: potenziale di +6,5%. Il target più alto è 150 $ (+29,3%), il più basso 85 $ (–26,7%). Gli analisti di JP Morgan, Goldman Sachs e Barclays hanno mantenuto valutazioni Overweight o Buy nelle ultime due settimane.
Quanto a TSMC, la stima media si attesta a 183 $ contro una quotazione di circa 168 $, con potenziale di +8,9%. Il target massimo è 200 $ (+19%), il minimo 147 $ (–12,5%).
Il quadro delle raccomandazioni più recenti mostra un consenso prevalentemente positivo: su Apple 28 analisti su 38 raccomandano l’acquisto, su Nvidia 33 su 39, mentre TSMC gode di 20 giudizi positivi su 27 coperture. In tutti i casi, il posizionamento americano potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo importante in uno scenario sempre più regolato da politiche commerciali aggressive.