Stellantis potrebbe valere il 26% in più, ma Fitch gela il mercato dopo il –40% da inizio anno

Stellantis torna sotto i riflettori dopo il ritiro del rating da parte di Fitch. Outlook rivisto a negativo, flussi di cassa sotto pressione e margini deboli mettono in allerta il mercato. Ma gli analisti vedono anche segnali contrastanti e possibilità di ripresa.

Dopo mesi di volatilità a Piazza Affari, Stellantis è tornata al centro delle attenzioni per via della decisione di Fitch di ritirare il rating sul titolo, mantenendo comunque un giudizio BBB con outlook negativo. Una scelta che ha sorpreso il mercato e ha sollevato dubbi sulla sostenibilità del piano industriale avviato dal nuovo CEO Antonio Filosa.

crollo stellantis
Stellantis potrebbe valere il 26% in più, ma Fitch gela il mercato dopo il –40% da inizio anno – crypto.it

Il titolo, che ha perso circa il 40 % da inizio anno, ha reagito con forti oscillazioni in borsa. Allo stesso tempo, si moltiplicano le analisi sullo stato patrimoniale, la redditività attesa e le valutazioni tecniche che, secondo alcune fonti, mostrerebbero una potenziale sottovalutazione rispetto ai competitor.

Rating, bilancio e valutazioni secondo Fitch e gli analisti

Fitch prevede che Stellantis continuerà a registrare flussi di cassa negativi anche nel 2025, dopo un cash burn di circa 10 miliardi € nel 2024. I dati semestrali del 2025 hanno evidenziato una perdita netta, con un impatto complessivo negativo da svalutazioni, cancellazioni di programmi e oneri normativi. Il margine EBIT atteso per il secondo semestre è intorno al 2 %, con possibilità di tornare sopra il 4 % solo nel 2026.

I principali indicatori di bilancio segnalano una situazione complessa: Price/Book a 0,30x, EV/EBITDA a 10,75x, ma ROE negativo al –3,06 %. Il margine lordo resta sotto la soglia del 2 %, ben distante dai concorrenti tedeschi.

rating azioni
Rating, bilancio e valutazioni secondo Fitch e gli analisti – crypto.it

Sul fronte della liquidità, Fitch riconosce a Stellantis una posizione solida, con disponibilità tra 25 e 30 miliardi € e linee di credito inutilizzate per 12,9 miliardi €. Tuttavia, l’agenzia avverte che nei prossimi 18 mesi il gruppo potrebbe passare da una posizione netta di cassa a indebitamento netto, indebolendo il profilo finanziario rispetto a Mercedes, BMW o Porsche.

Tecnica, target price e pressioni esterne: tra segnali misti e rischi geopolitici

Secondo dati di MarketScreener, il prezzo obiettivo medio per Stellantis è di 9,54 €, con target massimo a 14 € e minimo a 6 €. Il titolo quota oggi intorno a 7,57 €, suggerendo un potenziale di rialzo del +26 %. TipRanks rileva che 25 analisti mantengono una visione cauta con rating prevalentemente “Hold”.

Dal punto di vista tecnico, l’RSI settimanale è in area neutra, mentre le medie mobili a 50 e 200 giorni segnalano debolezza. Alcuni indicatori suggeriscono una possibile fase di consolidamento, ma senza segnali chiari di inversione.

Le recenti valutazioni di Jefferies e Bank of America confermano le incertezze: il primo ha abbassato il target price da 11,50 € a 11 €, pur mantenendo il rating “Buy”, mentre il secondo ha rivisto a “Hold” con obiettivo di 12 $. Il downgrade è motivato da progressi più lenti nel piano di rilancio e consumi di cassa che, secondo gli analisti, non saranno compensati nel secondo semestre.

Un ulteriore rischio arriva dai dazi USA: Stellantis prevede un impatto complessivo pari a 1,5 miliardi € nel 2025, di cui 300 milioni € già contabilizzati nel primo semestre. La forte esposizione al mercato statunitense – dove il gruppo vende auto prodotte anche in Messico e Canada – rende cruciale la gestione dei rapporti commerciali internazionali.

Infine, gli obiettivi di elettrificazione, la riorganizzazione dei marchi e la debolezza in Europa pongono ulteriori sfide. Tuttavia, la diversificazione geografica e l’ampiezza del portafoglio prodotti mantengono Stellantis in linea con i principali concorrenti globali, anche se ancora distante dai livelli di eccellenza di alcuni peer premium.

Gestione cookie