Lira turca sotto i riflettori: rendimenti eccellenti fino al 29% per chi guarda a obbligazioni ad alto rischio

L’inflazione turca sorprende al ribasso, portandosi al 33,52% nel mese di luglio. Intanto, la lira turca si stabilizza contro l’euro e i rendimenti obbligazionari in valuta locale rimangono tra i più alti al mondo, attirando l’attenzione degli investitori.

Il recente rallentamento dell’inflazione in Turchia ha attirato l’interesse dei mercati internazionali. A luglio, l’indice dei prezzi al consumo è salito del 2,06% su base mensile e del 33,52% su base annua, contro una previsione mediana del 34,05% secondo Reuters. Il raffreddamento dell’inflazione, seppur in un contesto di livelli ancora elevati, ha avuto effetti immediati anche sul fronte valutario. La lira turca, infatti, ha evidenziato una lieve rivalutazione rispetto all’euro, con il cambio sceso da 47,06 a 46,38 nel corso del mese secondo la BCE.

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Lira turca sotto i riflettori: rendimenti eccellenti fino al 29% per chi guarda a obbligazioni ad alto rischio – crypto.it

La banca centrale turca ha risposto con una mossa significativa: il 24 luglio ha tagliato il tasso repo di riferimento di 300 punti base, portandolo dal 46% al 43%. L’istituto ha giustificato l’intervento citando segnali di decelerazione strutturale dei prezzi. Secondo il Ministero delle Finanze, l’obiettivo di inflazione entro la fine del 2025 è di riportarsi tra il 24% e il 29%.

Lira turca: andamento recente e prospettive valutarie

Il cambio EUR/TRY è stato influenzato positivamente dalla sorpresa inflazionistica di luglio e dalla risposta della banca centrale. Dopo settimane di pressioni ribassiste sulla lira, legate a tensioni politiche e preoccupazioni geopolitiche, la valuta ha trovato un nuovo equilibrio temporaneo. A inizio agosto, il cambio si attestava intorno a 46,38, rispetto ai 47,06 di inizio luglio, evidenziando un miglioramento del sentiment degli investitori.

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Lira turca: andamento recente e prospettive valutarie – crypto.it

Le tensioni interne, come l’arresto del sindaco di Istanbul e l’instabilità politica in alcune aree, avevano contribuito alla debolezza della valuta nella prima parte dell’anno. Tuttavia, la strategia monetaria più ortodossa adottata recentemente, unita al miglioramento del quadro macroeconomico, ha consentito alla lira turca di interrompere la spirale ribassista. Alcuni analisti, come quelli di JPMorgan, evidenziano però che la stabilità della valuta rimane fragile e dipenderà dalla continuità delle politiche monetarie e fiscali restrittive.

Rendimenti obbligazionari e migliori bond in lire turche

Il mercato obbligazionario turco continua a offrire rendimenti molto elevati, compensando in parte il rischio valutario. Secondo Investing.com, l’obbligazione sovrana con scadenza 2033 rende attualmente circa il 29,26%, mentre i bond governativi a 2 anni hanno toccato rendimenti anche superiori al 40% nei momenti di maggiore turbolenza.

Il rendimento reale, tuttavia, va valutato alla luce dell’inflazione ancora a doppia cifra e della svalutazione passata della lira turca. Su base storica, l’investimento in titoli denominati in TRY ha esibito una notevole volatilità, rendendo questi strumenti appetibili solo per investitori con alta tolleranza al rischio. Il margine lordo offerto resta tra i più alti a livello globale e diversi operatori, come BlackRock e Amundi, hanno segnalato un ritorno d’interesse per questi strumenti nel quadro di una più ampia diversificazione emergente.

Per chi osserva i mercati obbligazionari ad alto rendimento, la Turchia rappresenta dunque una delle opzioni più seguite. Tuttavia, gli sviluppi monetari e politici saranno determinanti nel guidare il posizionamento dei flussi internazionali nei prossimi mesi.

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