Tra nostalgia e investimenti, alcuni computer storici si sono trasformati in oggetti da collezione ambitissimi. Il loro valore può sorprendere anche chi li ha visti nascere. Tra i più desiderati, l’Apple I guida il mercato del retrocomputing con quotazioni a sei cifre, ma anche modelli come il Commodore 64 o l’IBM 5100 hanno una storia da raccontare.
Mentre la tecnologia avanza rapidamente, c’è chi guarda al passato alla ricerca di quei dispositivi che hanno segnato un’epoca. Il mercato del collezionismo informatico non si limita a esporre reliquie tecnologiche: è un settore in piena espansione, dove la rarità si trasforma in valore. Non tutti sanno che un vecchio computer vintage, se ben conservato, può valere cifre inaspettate.

La passione per il retrocomputing non è solo un esercizio di memoria storica, ma anche un’opportunità concreta per musei, investitori e appassionati. Alcuni modelli vengono venduti all’asta per decine di migliaia di dollari. Ma quali sono i pezzi davvero preziosi? E quali i dettagli che fanno la differenza tra un semplice oggetto usato e un esemplare da record?
I computer storici che valgono una fortuna
Quando si parla di computer rari e ambiti dai collezionisti, il primo nome che emerge è senza dubbio l’Apple I. Prodotto nel 1976 in soli 200 esemplari, rappresenta il primo modello creato da Steve Wozniak e venduto da Steve Jobs. Secondo Christie’s e RR Auction, un esemplare in perfette condizioni è stato venduto per 905.000 $, mentre altri modelli funzionanti hanno superato i 300.000 $. Ne restano meno di 70 conosciuti nel mondo, e molti sono oggi conservati in musei o collezioni private.

Altro modello iconico è il Commodore PET 2001, lanciato nel 1977, uno dei primi computer “all-in-one”. Oggi può superare i 4.000 $ se completo. Ma tra i collezionisti c’è grande attenzione anche per il Commodore 65, prototipo mai commercializzato. Ne esistono meno di 100 esemplari e alcune unità sono state vendute a più di 30.000 $. Simile destino per l’IBM 5100, considerato uno dei primi “portatili”: sul mercato può arrivare a 25.000 $.
Modelli più accessibili e curiosità sul Commodore 64
Per chi desidera entrare nel mondo del collezionismo con un budget più contenuto, il Commodore 64 è la scelta più popolare. È il computer più venduto della storia con oltre 17 milioni di unità. Il suo valore dipende molto dalle condizioni: un’unità funzionante con imballo originale può valere tra i 150 € e i 500 €, mentre versioni in edizione limitata possono superare i 1.000 €.
Particolarmente ambiti sono i modelli “breadbin” con etichette argentate o con errori di produzione. Tra gli altri computer iconici, va menzionato il NeXTcube, progettato da Steve Jobs e usato da Tim Berners-Lee per creare il primo sito web: il suo valore può superare i 10.000 $.
Anche alcuni modelli Olivetti attirano interesse, come il P6060 o l’M20, soprattutto all’estero. Il loro valore resta contenuto, tra i 300 € e i 1.000 €, a seconda dello stato e della completezza.
Nel mondo del collezionismo informatico, ogni dettaglio conta: dalla confezione originale ai manuali, passando per l’eventuale funzionalità dell’hardware. Un settore dove la tecnologia si fonde con la storia, e dove la passione può trasformarsi in investimento.