Il Regno Unito rischierebbe di perdere la corsa alla leadership nel settore cripto. George Osborne, ex Cancelliere dello Scacchiere e oggi nel board di Coinbase, lancia un avvertimento diretto a Downing Street e alla Bank of England: serve un cambio di passo normativo prima che sia troppo tardi.
Negli ultimi mesi, il dibattito su regolamentazione cripto, stablecoin e ETN retail ha acceso il confronto tra istituzioni finanziarie e mondo degli investitori. A Londra si respira un’aria di opportunità mancata: mentre Stati Uniti e Unione Europea stanno già implementando regole avanzate sui Bitcoin ETF e la MiCA, la Financial Conduct Authority (FCA) procede con cautela.

Alcuni operatori segnalano come, nel silenzio legislativo, hub emergenti come Singapore e Abu Dhabi abbiano colmato il vuoto, attirando flussi finanziari e start-up del settore. Ma l’occasione non sarebbe persa del tutto. Secondo Financial Times e Financial News London, la finestra per rientrare nella competizione globale è ancora aperta.
La corsa globale e il rischio di esclusione per Londra
L’ex Ministro delle Finanze George Osborne, ora consulente di Coinbase, ha espresso preoccupazione per il ritardo britannico nella definizione di un quadro normativo coerente sulle criptovalute. Parlando al Financial Times, ha paragonato l’inerzia attuale al clima pre-riforma degli anni Ottanta, che precedette il “Big Bang” della City. Oggi, afferma, le stablecoin potrebbero giocare un ruolo centrale nei pagamenti e nelle rimesse internazionali, ma in assenza di regole chiare, il Regno Unito rischia di rimanere ai margini.

Altri Paesi hanno già preso l’iniziativa. L’Unione Europea ha approvato la MiCA, la legge che regolamenta l’intero ecosistema cripto, comprese le stablecoin. Gli Stati Uniti, seppur in modo frammentato, stanno avanzando con i Bitcoin ETF, mentre la Singapore Monetary Authority ha introdotto già nel 2023 un quadro stabile per l’emissione di monete digitali garantite. In confronto, la FCA britannica sta solo ora avviando consultazioni pubbliche sull’accesso retail agli ETN cripto, con un’entrata in vigore prevista per l’8 ottobre 2025. In parallelo, la Bank of England mantiene un approccio prudente, limitando di fatto l’emissione di stablecoin non supportate da depositi a tasso zero.
Iniziative in corso e visione a medio termine
Nonostante il ritardo, alcuni segnali di cambiamento si stanno manifestando. Come riportato da Financial News London, la FCA ha rafforzato il proprio team cripto assumendo figure chiave da banche come Standard Chartered. L’obiettivo è recuperare competitività, costruendo un sistema regolatorio che sia al tempo stesso sicuro e attrattivo. Il CEO di Coinbase UK ha dichiarato che Londra potrebbe ancora sfruttare il “second mover advantage”, adattando i modelli normativi di USA ed Europa per costruire un equilibrio efficace tra tutela degli investitori e stimolo all’innovazione.
Tuttavia, le incertezze restano. Secondo alcuni esperti del settore, come riportato da DL News, se il Regno Unito non accelererà il percorso legislativo, le startup blockchain e le grandi piattaforme potrebbero orientarsi verso giurisdizioni con maggiore certezza normativa. E questo, in un settore che corre a ritmi altissimi, potrebbe costare caro a uno dei centri finanziari più rilevanti al mondo.