Bitcoin arretra, Coinbase delude le attese e la regolamentazione sulle stablecoin accelera: una settimana densa di eventi che ridisegna lo scenario cripto.
Nonostante il contesto apparentemente favorevole con l’adozione crescente di ETF e stablecoin, il mercato delle criptovalute ha registrato movimenti inattesi nell’ultima settimana. Il prezzo di Bitcoin è tornato sotto pressione, complici le tensioni commerciali globali e segnali contrastanti provenienti dal fronte macroeconomico statunitense.

Nel frattempo, Coinbase ha pubblicato risultati trimestrali inferiori alle previsioni degli analisti, mentre la Casa Bianca ha firmato il GENIUS Act, un provvedimento normativo che interviene sulle stablecoin per offrire maggiore stabilità e trasparenza nel settore. Gli effetti combinati di questi eventi hanno generato volatilità nei mercati e acceso il dibattito tra operatori e osservatori sullo stato attuale dell’industria cripto.
Bitcoin e Coinbase sotto pressione: cosa è successo
Dopo una fase di consolidamento sopra i 116.000 $, Bitcoin ha ceduto il 3,5 % in una settimana, toccando un minimo relativo di 112.800 $ nella giornata del 1° agosto, secondo quanto riportato da Crypto.news. La flessione è stata favorita dal rafforzamento del dollaro USA e dal rallentamento del mercato del lavoro americano, che ha ridotto l’interesse per asset più rischiosi. Le altcoin hanno seguito la tendenza, con Ethereum in calo del 2,8 % e Solana in discesa di oltre il 4 %.

A complicare il quadro, i risultati trimestrali di Coinbase, resi noti il 31 luglio, hanno evidenziato un calo del 15 % nel titolo: il profitto netto si è attestato a 33,2 milioni $, in calo rispetto ai 294 milioni $ dello stesso periodo del 2024, mentre i ricavi da transazioni sono scesi del 2 % a 764,3 milioni $. In parallelo, i costi legati alla sicurezza e alla gestione di incidenti informatici, come il recente furto di dati per 307 milioni $, hanno inciso sul margine operativo della società, come riportato da Reuters.
Stablecoin e regolamentazione: il nuovo scenario normativo
Il GENIUS Act, approvato dal Congresso e firmato dal Presidente Trump, stabilisce che tutte le stablecoin ancorate al dollaro debbano essere completamente collateralizzate e supervisionate sotto il Bank Secrecy Act. Questo provvedimento, stando a quanto riportato da MarketWatch, mira a garantire maggiore trasparenza, liquidità e fiducia verso token come USDC e USDT. La misura è stata accolta positivamente da operatori istituzionali, ma ha sollevato dubbi circa la capacità di alcuni emittenti minori di adeguarsi. Secondo TS Lombard, persistono rischi legati al mantenimento del peg 1:1 in periodi di stress finanziario, oltre a problematiche legate alla governance e alla trasparenza delle riserve. Parallelamente, l’iniziativa della SEC denominata “Project Crypto” ha l’obiettivo di armonizzare le regole per i crypto ETF e rafforzare la supervisione sugli scambi, introducendo una vigilanza più coordinata sulle piattaforme centralizzate. Secondo Axios, questo progetto dovrebbe portare nei prossimi mesi a una maggiore standardizzazione delle pratiche operative del settore. In sintesi, mentre Bitcoin arretra e gli operatori come Coinbase rivedono le proprie strategie, la spinta regolatoria potrebbe ridisegnare i contorni dell’intero comparto, in un equilibrio ancora instabile tra innovazione e controllo istituzionale.