Amplifon crolla ai minimi dal 2019 dopo i conti del secondo trimestre e il taglio delle stime sul 2025. La reazione del mercato è stata immediata.
Negli ultimi giorni il titolo Amplifon ha attirato l’attenzione per un mix di fattori: risultati deludenti, taglio della guidance, revisione dei target price e giudizi degli analisti rivisti al ribasso. La recente discesa del titolo lo ha riportato ai livelli minimi dal 2019. Termini come sottovalutazione, trend negativo e correzione tecnica ricorrono spesso nei report più recenti. A incidere sono stati in particolare i margini più bassi del previsto nell’area EMEA e una revisione della redditività futura, elemento chiave nelle analisi di settore.

Il movimento ribassista non è stato accompagnato da volumi anomali, ma ha coinciso con numerosi downgrade da parte di società di analisi. Il sentiment attuale è influenzato anche da una combinazione di multipli contenuti e indicatori tecnici in peggioramento. Il titolo ha interrotto un pattern di consolidamento durato mesi e i prossimi dati trimestrali saranno fondamentali per una eventuale inversione.
Conti trimestrali e impatto sulla quotazione
Nel secondo trimestre 2025 Amplifon ha registrato ricavi pari a 605,3 milioni €, in crescita dello 0,6 % su base annua, ma con un utile core in calo dell’8,7 % a 147,3 milioni €. Il margine operativo adjusted è sceso al 23 %, mentre l’outlook precedente fissava l’obiettivo al 24 %. In seguito, la società ha rivisto al ribasso la guidance per l’intero anno. I nuovi target prevedono ricavi in crescita del 3 %, ma con margini inferiori alle attese iniziali. Le aree maggiormente in difficoltà sono state l’area EMEA e il Nord America, mentre Francia e Germania hanno mantenuto una performance più stabile.

La reazione del mercato è stata netta: il titolo ha perso oltre il 24 % nelle ultime settimane, tornando a scambiare attorno a 27 €, sui livelli minimi dal 2019. Il trend settimanale ha virato al ribasso, con rottura dei supporti tecnici in area 30 € e media mobile a 50 giorni superata al ribasso. Gli indicatori RSI e MACD confermano un deterioramento del quadro tecnico, mentre i multipli fondamentali indicano una valutazione in fase di ricalibrazione.
Rating, target rivisti e valutazioni attuali
Secondo Marketscreener, il prezzo obiettivo medio degli analisti è attualmente di 30 €, con un massimo a 33 € e un minimo a 27 €. Con il titolo a circa 27 €, il potenziale varia da 0 % a +22 % rispetto ai nuovi target. Alcuni analisti come Mediobanca, Banca Akros e Websim hanno rivisto al ribasso le stime, citando margini compressi e dinamiche competitive in peggioramento. Mediobanca ha tagliato il rating da “Neutral” a “Underperform”, mentre Akros ha rivisto il giudizio da “Accumulate” a “Neutral”.
I multipli fondamentali indicano una EV/EBITDA 2025 attesa intorno a 9x, mentre il rapporto prezzo/utili forward è di circa 23x, inferiore alla media storica quinquennale di 30x. Il Price/Book si attesta su 3,7x. Gli indicatori tecnici settimanali mostrano una tendenza ribassista, con segnali di debolezza confermati su timeframe daily e settimanale.
Per quanto riguarda il dividendo, nel 2024 è stato distribuito un dividendo pari a 0,29 € per azione, con un rendimento di circa l’1,1 %. Negli ultimi cinque anni Amplifon ha sempre distribuito dividendi, con un rendimento medio vicino all’1,2 %, evidenziando una politica stabile ma non particolarmente remunerativa. Tuttavia, in contesti incerti, la continuità può rappresentare un punto di forza per alcuni investitori.