ENI sotto la lente: un 13% di upside e uno dei dividendi più interessanti del comparto energetico europeo

ENI resta al centro dell’attenzione degli analisti con nuove valutazioni che segnalano potenziali margini di apprezzamento. I target variano tra 13,50 € e 16,50 €, mentre il dividendo si conferma tra i più interessanti del comparto energetico europeo.

Negli ultimi giorni, il titolo ENI ha ricevuto un’ondata di aggiornamenti da parte di importanti banche d’investimento. Equita sim ha confermato la raccomandazione “Buy” fissando un target a 16,50 €, mentre HSBC mantiene la valutazione positiva con un obiettivo a 16,30 €. Mediobanca, Kepler Cheuvreux e UBS si posizionano su un giudizio più cauto, con valutazioni “Neutral” e target compresi tra 14,50 € e 15 €.

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ENI sotto la lente: un 13% di upside e uno dei dividendi più interessanti del comparto energetico europeo – crypto.it

Exane si distingue per un target più prudente a 13,50 € e raccomandazione “Hold”. Secondo i dati di Marketscreener, il prezzo obiettivo medio degli analisti è pari a 14,95 €, che implica un potenziale di rivalutazione di circa il 2,5 % rispetto alle attuali quotazioni (14,60 €). Il massimo target analizzato offre un potenziale dell’+13 %, mentre il minimo indica una possibile sottovalutazione del –7 %.

Valutazioni e fondamentali: tra utili resilienti e dividendi solidi

Secondo gli ultimi dati, ENI scambia con un P/E forward di circa 10,2x e un Price/Book di 0,88x. La marginalità operativa resta sostenuta da un EV/EBITDA stabile sotto 3x, mentre il Return on Equity si mantiene vicino al 13 % e il ROA al 6 %. Si tratta di valori competitivi nel settore oil & gas, che supportano le valutazioni fondamentali. Dal punto di vista tecnico, secondo TipRanks, il titolo mostra un trend neutrale con segnali contrastanti: le medie mobili settimanali non evidenziano eccessi, mentre gli oscillatori come RSI e MACD indicano una fase di consolidamento.

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Valutazioni e fondamentali: tra utili resilienti e dividendi solidi – crypto.it

Altro punto di forza è rappresentato dal dividendo. Il rendimento atteso per il 2025 si aggira sul 7,12 %, in linea con la media storica degli ultimi cinque anni (6,9 %). Il dividendo è stato regolarmente distribuito anche negli anni più critici per il comparto. A sostenere la remunerazione contribuiscono le recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato Claudio Descalzi, che ha aperto a un possibile aumento del piano di buyback oltre gli attuali 1,6 miliardi €, come riportato da Reuters. In aggiunta, l’accordo LNG con Venture Global e l’intesa da 1,35 miliardi $ in Algeria con Sonatrach offrono una solida visibilità sul business gas per i prossimi anni.

News recenti e impatto sul sentiment degli analisti

Nelle ultime due settimane, ENI è stata protagonista di importanti sviluppi operativi. Oltre agli accordi energetici internazionali, la Corte Suprema italiana ha autorizzato la prosecuzione della causa climatica promossa da Greenpeace e ReCommon, che solleva questioni legate alla responsabilità ambientale e alla trasparenza sugli investimenti fossili. Nonostante ciò, secondo Reuters, l’utile netto adjusted del secondo trimestre si è attestato a 1,75 miliardi $, in calo rispetto al 2024 ma superiore alle attese.

Questi elementi hanno portato a una maggiore prudenza da parte di alcune case di analisi, ma anche a conferme di fiducia nel medio termine. Per Equita, il valore intrinseco resta solido e supportato dal piano industriale. Secondo HSBC, l’attuale fase rappresenta una pausa fisiologica prima di un possibile rimbalzo, mentre UBS invita alla cautela nel breve periodo, a causa di variabili geopolitiche e normative. In sintesi, il titolo rimane sotto la lente dei principali attori finanziari, tra opportunità operative e sfide ambientali.

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