Il prezzo del cacao continua a sorprendere i mercati: superati nuovamente gli 8.000 $ per tonnellata, in un contesto segnato da scarsità e clima sfavorevole. Ecco i dati più recenti e cosa osservano gli analisti.
Il mercato del cacao sta vivendo uno dei periodi più turbolenti degli ultimi decenni. I prezzi delle materie prime legate al cioccolato sono schizzati verso l’alto, spinti da una combinazione di fattori strutturali e contingenti. Le piogge irregolari, i parassiti e le difficoltà nella logistica agricola in Costa d’Avorio e Ghana – paesi che insieme rappresentano oltre il 60 % della produzione globale – hanno reso più fragile la catena di approvvigionamento del cacao. Le principali società dolciarie, come Hershey e Lindt, hanno già indicato pubblicamente l’intenzione di aumentare i prezzi per compensare l’incremento dei costi.

I dati dei futures ICE mostrano una crescita sostenuta delle quotazioni, mentre le stime di raccolto per la stagione 2024-2025 sono già riviste al ribasso da varie fonti, incluso l’International Cocoa Organization. In questo contesto, anche l’analisi tecnica mostra forti segnali di ipercomprato, ma gli esperti suggeriscono prudenza: le tensioni sul lato dell’offerta non si sono ancora risolte.
Forte instabilità sul prezzo: da cosa dipende la corsa del cacao
Secondo i dati pubblicati da Investing.com e Barchart, i contratti future sul cacao quotati alla borsa ICE di New York hanno raggiunto 8.329 $ per tonnellata il 25 luglio 2025, con un incremento del +2,5 % su base giornaliera. A Londra, i contratti in sterline hanno mostrato variazioni simili, con una tendenza positiva costante dalla primavera. Il prezzo medio mensile rilevato da YCharts a giugno 2025 è stato di 9.000,79 $, in netto aumento rispetto ai 7.800 $ di maggio. Secondo i dati dell’International Cocoa Organization, le riserve globali di cacao risultano attualmente ai minimi dal 2014, mentre la produzione africana è stimata in calo di circa il 12 % rispetto all’anno precedente.

Tra i principali fattori all’origine del rincaro, si segnalano le malattie virali che hanno colpito le coltivazioni ivoriane e ghanesi, nonché il peggioramento delle condizioni meteorologiche. Il clima secco ha compromesso il normale ciclo vegetativo del cacao, riducendo drasticamente il numero di fave per pianta. In parallelo, fenomeni di contrabbando e instabilità politica in alcune aree rurali hanno reso più difficile la distribuzione. Fonti come Reuters e Associated Press confermano che i principali produttori mondiali hanno già iniziato a riformulare i propri piani d’acquisto per il secondo semestre.
Prospettive, reazioni aziendali e visione degli analisti
Secondo quanto riportato da Reuters, il gruppo Hershey ha comunicato l’intenzione di applicare nuovi aumenti di prezzo per i suoi prodotti negli Stati Uniti a partire dall’autunno 2025, parlando esplicitamente di “pressione record sui costi del cacao”. Lindt & Sprüngli ha aggiornato le sue previsioni di crescita organica, portandole al +9–11 %, confermando tuttavia l’impatto diretto dei rincari sulla marginalità. Il margine operativo lordo atteso per l’intero comparto dolciario, secondo Bloomberg, potrebbe subire una contrazione media di 1,5 punti percentuali.
Sul fronte delle raccomandazioni, J.P. Morgan ha pubblicato un outlook in cui definisce il prezzo di equilibrio del cacao nel medio termine attorno a 6.000 $ per tonnellata, sebbene con ampia volatilità. Gli analisti citati da Convenience.org parlano invece di una fase di forte speculazione sui contratti a termine, con movimenti settimanali superiori al +5 % come nuova normalità. Nessuna indicazione univoca di inversione di tendenza è emersa nelle ultime valutazioni, sebbene alcuni osservatori indichino un possibile consolidamento tra 7.500 $ e 8.200 $ nel breve periodo.
Il quadro complessivo, confermato anche da dati ICCO, riflette una situazione strutturalmente squilibrata: la domanda resta elevata, mentre l’offerta resta sotto pressione. Per questo, molti trader e analisti mantengono un approccio cauto ma vigile, in attesa dei prossimi dati sul raccolto africano previsti a settembre.