Prezzo del petrolio: perché 65 $ potrebbe rivelarsi la soglia più sorprendente dell’estate

Prezzo del petrolio in altalena tra tagli all’offerta, dati macroeconomici e attese su nuovi accordi commerciali. Le quotazioni si mantengono sopra i 65 $ con fluttuazioni guidate dalle scorte USA e dalle dinamiche OPEC.

C’è chi osserva i movimenti del petrolio con la lente dei dati settimanali, chi segue le decisioni dell’OPEC+ e chi invece studia le implicazioni dei nuovi accordi commerciali globali. In ogni caso, gli ultimi sette giorni hanno fornito più di uno spunto: il Brent si è mantenuto stabilmente intorno ai 68–69 $ al barile, mentre il WTI ha oscillato tra 65 e 66 $, mostrando una volatilità legata sia all’offerta che alla domanda.

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Prezzo del petrolio: perché 65 $ potrebbe rivelarsi la soglia più sorprendente dell’estate – crypto.it

I dati dell’EIA hanno mostrato cali più marcati delle scorte USA, ma la pressione al ribasso non è mancata a causa delle incertezze macro e delle possibili nuove forniture da Paesi produttori come Venezuela e Russia. L’atteggiamento degli analisti, come confermano le indicazioni di ING e IG, resta improntato alla cautela.

Dati settimanali, tagli all’offerta e prospettive di domanda

Secondo i dati aggiornati da Reuters, nella settimana appena conclusa il Brent ha registrato un incremento marginale dello 0,4 %, mantenendosi in area 69 $ al barile, mentre il WTI ha segnato una flessione dell’1,4 %, attestandosi sui 65,8  $ in chiusura. A influenzare le quotazioni è stata inizialmente la debolezza dei dati macroeconomici provenienti da Stati Uniti e Cina, che ha fatto temere un rallentamento della domanda globale. Tuttavia, il calo delle scorte di greggio negli USA, secondo l’EIA pari a −3,2 milioni di barili contro i −1,6 milioni previsti, ha sostenuto i prezzi.

Sul fronte dell’offerta, l’attenzione è tornata sui prossimi aumenti di produzione previsti dall’OPEC+: ad agosto i tagli volontari si ridurranno di 548.000 barili al giorno e ulteriori aumenti sono attesi a settembre. Intanto, la Russia ha comunicato la riduzione delle esportazioni di benzina, offrendo un parziale supporto al mercato. In parallelo, si segnala il possibile ritorno in forze del Venezuela, anche se il quadro resta incerto.

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Dati settimanali, tagli all’offerta e prospettive di domanda – crypto.it

Infine, le trattative commerciali tra Stati Uniti e Giappone e la possibile intesa tra UE e Washington hanno creato una cornice di ottimismo che ha limitato il ribasso.

Outlook tecnico e commenti degli analisti

L’analisi tecnica settimanale, secondo quanto rilevato da Investing.com, mostra per il WTI un’impostazione ribassista sul medio termine. Indicatori come RSI, MACD e ADX confermano un segnale di “forte vendita”, rafforzato dal posizionamento delle medie mobili al di sopra dei livelli di prezzo. Anche l’analista Tony Sycamore (IG) ha sottolineato come il supporto in area 65–64 $ rappresenti un punto chiave per evitare ulteriori discese.

In parallelo, ING Bank ha rilevato che i fondamentali a breve termine restano deboli, suggerendo un atteggiamento di prudenza. Una strategia tattica “sell on rise” — vendere sui rimbalzi — potrebbe risultare adatta in un contesto di volumi bassi e volatilità laterale.

Per quanto riguarda le raccomandazioni, gli analisti mantengono un approccio neutrale. Gli sviluppi legati ai tagli dell’OPEC+ e l’evoluzione dei dati macro saranno determinanti nelle prossime settimane. Le prospettive restano condizionate anche dal possibile rallentamento delle economie occidentali, che potrebbe limitare ulteriormente la domanda di petrolio nel terzo trimestre dell’anno.

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