Un aumento fino a 2 € a pacchetto: è questo l’impatto potenziale della proposta dell’Unione europea per armonizzare la tassazione sui prodotti del tabacco. Una manovra che punta a ridurre le disparità di prezzo tra Stati membri e a generare nuove risorse per il bilancio comunitario.
Il nuovo quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea, noto come MFF 2028-2034, non si limita a stabilire le priorità di spesa: tra le novità più discusse c’è la proposta di revisione della direttiva sulle accise del tabacco.

La Commissione europea intende infatti aumentare l’imposta minima sul tabacco con un duplice obiettivo: favorire l’\<strong’omogeneità fiscale tra Paesi membri e creare una nuova risorsa propria per il bilancio Ue. Al centro della discussione vi sono sigarette, prodotti da svapo e nicotina orale, che subiranno aumenti in molti Paesi, con impatti attesi anche sul prezzo finale al consumatore.
L’aumento delle accise Ue e il possibile impatto sui prezzi
La normativa vigente prevede un’accisa minima europea di almeno 90 € ogni 1.000 sigarette e del 60% del prezzo medio di vendita. Tuttavia, come indicato dalla Commissione europea, gran parte dei Paesi membri applica già livelli più elevati. In Italia, ad esempio, il valore minimo si aggira intorno ai 209,30 € al chilogrammo, equivalenti a circa 4,18 € per pacchetto. Con la nuova proposta, si ipotizza un incremento fino a 215 € ogni 1.000 sigarette e al 63% del prezzo medio ponderato, con un impatto stimato di circa 4,30 € a pacchetto solo per la componente fiscale. In altri mercati meno tassati, secondo Bloomberg e Financial Times, il rincaro potrebbe arrivare a 1-2 € per confezione.

La proposta coinvolgerebbe direttamente 21 Stati membri che dovrebbero adeguarsi ai nuovi standard, mentre solo sei sarebbero già conformi. In questo contesto, si stima che il nuovo gettito potenziale raggiunga gli 11,2 miliardi di € l’anno, con il 15% destinato direttamente al bilancio dell’Unione. Si tratta della cosiddetta “Tedor”, l’accisa sui tabacchi come risorsa propria, inclusa tra le misure del pacchetto di riforma del sistema di finanziamento Ue.
Nuove accise su svapo e nicotina: la stretta sui prodotti alternativi
La revisione non si limita alle sigarette tradizionali. Secondo la bozza proposta, i liquidi per sigarette elettroniche saranno tassati in base alla concentrazione di nicotina: quelli fino a 15 mg/ml subiranno una tassa minima del 20% del prezzo, pari almeno a 0,12 € per ml, mentre quelli superiori ai 15 mg saranno tassati al 40%, ovvero almeno 0,36 € per ml.
Anche le bustine di nicotina – le cosiddette nicotine pouch – rientreranno nel perimetro della nuova direttiva, con una tassazione minima del 50% del prezzo e almeno 143 € per chilogrammo. Tra i prodotti considerati nella proposta figurano anche gomme da masticare alla nicotina, inalatori e dispositivi simili, con tassazione equiparata a quella delle bustine. L’obiettivo dichiarato è allineare la fiscalità tra i prodotti alternativi e le sigarette, in ottica di salvaguardia della salute pubblica.
Secondo quanto riportato dalla Commissione europea e da fonti come KPMG e Tax Foundation, il percorso normativo richiederà l’unanimità dei 27 Stati membri. Tuttavia, diversi Paesi hanno già sollevato obiezioni, sostenendo che l’iniziativa possa penalizzare i consumatori o favorire il commercio illecito. Resta dunque da vedere se e quando la proposta si trasformerà in norma effettiva. Nel frattempo, le industrie del settore e gli operatori della distribuzione si preparano a un possibile cambiamento dei prezzi e delle abitudini di consumo in tutta Europa.