Una moneta da 20 franchi francese del 1932 è stata battuta all’asta per 700 000 €, attirando l’attenzione di collezionisti e investitori alla ricerca di rarità storiche. Con soli 20 esemplari esistenti, questo pezzo rappresenta uno dei più rari del Novecento europeo.
Certe notizie sembrano uscite da un romanzo, ma sono fatte di cifre, firme e metallo. Un esemplare del 20 franchi Turin 1932 ha recentemente raggiunto un valore di 700 000 € in asta, segnando un record tra le monete francesi moderne. La sua estrema rarità, unita a una forte componente simbolica e artistica, ne ha fatto oggetto del desiderio tra gli appassionati di numismatica. Un caso che sta stimolando l’interesse non solo tra i collezionisti, ma anche tra chi guarda a questi oggetti come beni rifugio o strumenti di diversificazione patrimoniale. E la domanda ora è una: dove sono finiti gli altri 19 esemplari?

La moneta porta la firma dell’incisore Pierre Turin, uno dei nomi più noti della scuola francese dell’epoca. Il dritto raffigura Marianne, mentre sul rovescio spiccano simboli della Repubblica. Ma è la sua natura a renderla unica: si tratta di un “essaie”, cioè una prova di conio, destinata a mostrare un possibile nuovo stile per le monete dell’epoca. Non fu mai immessa in circolazione regolare, e secondo fonti del settore come Numista e Veld’s, ne esisterebbero solo 20 esemplari noti.
Una rarità storica in argento che vale come un’opera d’arte
La composizione della moneta prevede argento al 68 ‰, con un peso di 20 grammi e un diametro di 35 millimetri. I dettagli di conio e la conservazione sono determinanti per il prezzo, ma in questo caso il valore è spinto soprattutto dalla sua eccezionalità. Secondo quanto riportato da Veld’s, ogni volta che uno di questi esemplari compare sul mercato, si genera un interesse internazionale che coinvolge sia musei che collezionisti privati. La combinazione di valore numismatico, pregio artistico e rilevanza storica crea un effetto raro: una moneta vista non solo come oggetto da collezione, ma come elemento culturale.

Non è la prima volta che un esemplare raggiunge cifre da capogiro. Già in precedenza, alcuni di questi pezzi erano stati valutati sopra i 600 000 €, ma il recente record ha alzato l’asticella delle aspettative. E oggi, il vero interesse si concentra su eventuali esemplari ancora in mano a privati inconsapevoli del tesoro che possiedono.
Interesse crescente tra i collezionisti e possibili ritrovamenti nei cassetti
L’elemento più curioso di questa vicenda è che la maggior parte dei 20 esemplari non è attualmente registrata. Secondo quanto dichiarato da alcuni esperti del settore citati da Veld’s, esisterebbero almeno una decina di esemplari dispersi, probabilmente ancora conservati in collezioni ereditarie o vecchi cataloghi familiari. È questa la ragione per cui sempre più collezionisti si stanno rivolgendo al mercato privato, sperando di imbattersi in un esemplare dimenticato.
Nonostante l’assenza di una quotazione ufficiale stabile, il valore è ormai consolidato in un range tra 600 000 € e 700 000 €, con prospettive che potrebbero salire nel tempo. La moneta, pur non essendo mai entrata in circolazione, è oggi vista da molti esperti come una delle più emblematiche del panorama numismatico europeo. In un mercato dove il metallo, l’arte e la storia si fondono in un unico oggetto, è difficile trovare un’alternativa altrettanto iconica.