Mutui casa: ecco perché il tasso variabile potrebbe essere la scelta migliore nel 2025 secondo gli analisti

Comprare casa con un mutuo a tasso variabile torna ad essere una delle opzioni più interessanti per chi cerca condizioni vantaggiose. Con il calo dell’Euribor e spread bancari in flessione, la rata mensile si alleggerisce in modo significativo rispetto al fisso.

Nel panorama attuale dei mutui casa, il ritorno di attenzione verso il tasso variabile non è casuale. Le rilevazioni più recenti segnalano un Euribor a 3 mesi in discesa, ora sotto il 2 %, una soglia che non si vedeva da mesi. Le banche hanno colto il segnale, adeguando gli spread al ribasso e rendendo le offerte variabili sempre più competitive.

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Mutui casa: ecco perché il tasso variabile potrebbe essere la scelta migliore nel 2025 secondo gli analisti – crypto.it

Secondo i dati raccolti da MutuiSupermarket e Facile.it, oggi il risparmio mensile per un mutuo variabile rispetto al fisso può superare i 30 €, con una differenza che può incidere in modo significativo sul bilancio familiare nei primi anni del piano di rimborso. Il contesto macroeconomico, con un’inflazione in rallentamento e aspettative di tassi BCE più stabili, sembra favorire questa soluzione.

Euribor in calo e offerte bancarie: il contesto attuale

L’Euribor a 3 mesi, parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile, si attesta oggi a circa 1,99 %, in calo rispetto ai mesi precedenti. Anche le scadenze a 1 mese (1,902 %) e a 6 mesi (2,037 %) confermano una fase di rientro. Questa dinamica ha spinto diversi istituti, tra cui Crédit Agricole, CheBanca! e BPER, ad abbassare gli spread anche fino a 65 punti base, migliorando l’attrattività dei mutui indicizzati. Su un finanziamento di 150 000 € in 30 anni, la rata di un tasso variabile può attestarsi intorno a 599 €, contro i 632 € del migliore fisso, con un potenziale risparmio superiore a 1 000 € nei primi due anni.

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Euribor in calo e offerte bancarie: il contesto attuale – crypto.it

ING propone il suo Mutuo Arancio con TAN del 3,12 %, mentre Monte dei Paschi promuove un prodotto variabile green al 2,20 %, con rate da 379,80 € per 100 000 € in 30 anni. Avvera e Intesa Sanpaolo, da parte loro, offrono soluzioni che mantengono competitività anche su durate più brevi, confermando l’interesse crescente delle banche verso questa formula. L’interesse torna dunque a focalizzarsi su uno strumento che sembrava penalizzato negli ultimi anni, riportando al centro il concetto di flessibilità e adattabilità nel tempo.

Considerazioni degli esperti e valutazioni sul rischio

Secondo gli analisti di MutuiOnline e Facile.it, la tendenza è chiara: per chi ha margini di manovra nel proprio budget e tollera un minimo rischio di oscillazione futura dei tassi, il mutuo variabile rappresenta oggi la proposta più economica. Tuttavia, la Banca d’Italia avverte che la convenienza attuale potrebbe ridursi nel medio periodo se le politiche monetarie dovessero invertire la rotta. Per questo motivo, è essenziale che i mutuatari valutino attentamente la propria capacità di sostenere eventuali rialzi nel tempo.

Nonostante ciò, in uno scenario in cui la BCE mantiene una linea prudente e i mercati scommettono su una stabilizzazione a lungo termine, il mutuo a tasso variabile potrebbe rivelarsi una scelta tattica vantaggiosa, soprattutto per chi ha orizzonti di medio termine o intende rinegoziare in futuro. Il mercato dei mutui continua a muoversi in risposta al quadro macroeconomico: oggi, più che mai, la conoscenza e la comparazione delle condizioni bancarie sono strumenti determinanti.

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