Texas Instruments al centro dell’interesse di KeyBanc e Truist: gli analisti rivedono i target al rialzo puntando sulla solidità industriale e su nuove strategie produttive, con un potenziale massimo di rivalutazione del 21 % rispetto alle attuali quotazioni.
Nel contesto odierno dei semiconduttori, il titolo Texas Instruments rimane sotto i riflettori di operatori e analisti. Dopo la pubblicazione degli utili trimestrali, il mercato ha risposto con un misto di aspettative rialziste e prese di profitto. In questo scenario, le parole chiave sono visibilità operativa, espansione produttiva e resilienza finanziaria. Le stime sull’andamento dei ricavi restano un fattore cruciale, così come l’impatto delle tensioni geopolitiche sui fornitori asiatici.

A questo si aggiungono i segnali provenienti dal fronte tecnico: l’RSI è in zona neutra a 66, con un MACD lievemente positivo, mentre la media mobile a 50 giorni si mantiene sopra quella a 200 giorni, suggerendo una tendenza di fondo favorevole. Gli investitori osservano con attenzione anche i livelli di EV/EBITDA e Price/Book, in un momento in cui la valutazione diventa un elemento chiave per definire l’attrattività del titolo.
Le mosse di KeyBanc e Truist spiegate nel dettaglio
Tra le novità più rilevanti degli ultimi giorni, spiccano le revisioni di target da parte di KeyBanc Capital Markets e Truist Securities. Secondo quanto riportato da Marketscreener, KeyBanc ha confermato il rating Overweight e alzato il target price da 215 $ a 240 $, indicando un potenziale massimo del +11,6 % rispetto ai livelli attuali. Il broker sottolinea la tenuta delle vendite nel segmento industriale e automotive, che rappresentano oltre il 60 % del fatturato complessivo.

Truist, dal canto suo, ha aggiornato il proprio target a 196 $, mantenendo il giudizio Hold. In questo caso, l’attenzione è focalizzata sulla solidità della catena produttiva domestica e sugli investimenti infrastrutturali da oltre 60 miliardi $ previsti per i prossimi anni. Le due società convergono nel segnalare una fase di stabilizzazione, utile per consolidare il business prima di un eventuale ciclo espansivo nei prossimi trimestri.
Valutazioni, prezzo obiettivo e potenziale di rivalutazione
Secondo Marketscreener, il prezzo obiettivo medio indicato dagli analisti è pari a 203,23 $. Il target minimo si attesta a 125 $, mentre il massimo – espresso da Bernstein – raggiunge quota 260 $. Rispetto al prezzo attuale di circa 215 $, il potenziale di sottovalutazione medio risulta del −5,5 %, ma il potenziale massimo è pari al +21 %.
Sul piano delle metriche fondamentali, il P/E attuale è di circa 22x, in linea con la media storica del settore. Il Ritorno su equity (ROE) supera il 40 %, mentre il Margine operativo lordo è tra i più elevati nel comparto analogico. La combinazione di alta marginalità e stabilità finanziaria continua a sostenere l’appeal per gli investitori istituzionali.
Nelle ultime settimane, TD Cowen ha ribadito la raccomandazione Buy, alzando il target a 245 $, mentre Morgan Stanley ha mantenuto una posizione più cauta, con un target a 197 $ e rating Underweight. Secondo TipRanks, oltre il 55 % degli analisti coperti ha espresso giudizi positivi nell’ultimo mese, segnalando un sentiment in miglioramento nonostante la guidance prudente sul Q3, compresa tra 1,36 $ e 1,60 $ di utile per azione.