Potenziale fino al +17,7 % e dividendo da 0,51 €: Enel torna sotto i riflettori dopo il target record fissato da Jefferies, il più alto tra gli analisti. Il gruppo valuta dismissioni in America Latina, mentre il buyback e la guidance 2025 restano punti fermi per il mercato.
Tra le utility italiane quotate, poche riescono a catalizzare l’attenzione come Enel, soprattutto quando le stime degli analisti si allineano a uno scenario in evoluzione. Le tensioni geopolitiche, l’incertezza su inflazione e tassi, e la crescente importanza di una transizione energetica credibile hanno trasformato le valutazioni delle grandi capitalizzazioni europee. In questo contesto, il nuovo giudizio di Jefferies ha acceso il dibattito sulle prospettive del gruppo.

Con una raccomandazione Buy e un target price rivisto al rialzo a 9,30 €, Jefferies si è posizionata in cima al consenso raccolto da Marketscreener.com. Il titolo, scambiato intorno a 7,90 €, evidenzia così una sottovalutazione potenziale del +17,7 %. Ma oltre al numero in sé, a interessare il mercato è la combinazione di solidità operativa, rendita da dividendi e opzioni strategiche sul fronte internazionale.
Fondamentali solidi e potenziale rivalutazione
Secondo i dati aggiornati, Enel presenta un Price/Earnings intorno a 10, un EV/EBITDA sotto quota 6 e un Price/Book di 1,1: livelli ritenuti ancora contenuti in confronto al settore. Il rendimento del dividendo, previsto in area 6,4 % con un payout stimato di 0,51 € per azione, continua a rappresentare un’attrattiva centrale. Il ROE sopra il 13 % e il ROA al 5 % evidenziano una gestione efficiente anche in uno scenario macro ancora incerto.

Le ultime due settimane hanno portato segnali interessanti. Nessuna notizia negativa rilevante, ma è aumentata l’attenzione su possibili cessioni di asset in America Latina, in particolare in Brasile. Il maxi buyback annunciato nei mesi scorsi resta attivo, mentre la guidance al 2025 è stata confermata dal management. L’insieme di questi elementi ha spinto diversi analisti, tra cui UBS e HSBC, a mantenere visioni costruttive, con target compresi tra 8,40 € e 8,80 €.
Analisi tecnica e sentiment degli analisti
Dal punto di vista tecnico, i dati di TipRanks evidenziano un assetto in recupero. Le medie mobili a 20 e 50 giorni sono impostate al rialzo, mentre il MACD mostra segni di conferma positiva. L’RSI è ancora neutro, ma in avvicinamento a soglie tecniche significative. I volumi degli scambi sono in lieve incremento, a segnalare un rinnovato interesse istituzionale.
Secondo Marketscreener.com, il prezzo obiettivo medio degli analisti è di 8,44 €, con un target minimo di 7,40 € e uno massimo — appunto quello di Jefferies — a 9,30 €. Il potenziale medio di sottovalutazione risulta pari al 6,8 %, mentre quello massimo di apprezzamento si attesta attorno al +17,7 % rispetto alle quotazioni attuali. Nell’ultimo mese, diverse raccomandazioni si sono consolidate su posizioni Buy o Overweight, a conferma di una narrativa favorevole anche senza l’attivazione di nuovi catalizzatori nel brevissimo periodo.