Una nuova legge può obbligare le banche ad aprire conti a chiunque: ecco cosa cambierà davvero per milioni di italiani

Un semplice conto in banca potrebbe diventare un diritto fondamentale per tutti, senza condizioni e senza giudizi sul passato finanziario. Un’idea che sembra uscita da un libro di fantascienza, ma che sta davvero prendendo forma tra i banchi del Parlamento italiano. Cosa succede quando l’accesso al denaro digitale diventa una questione di giustizia sociale? E perché le banche non stanno prendendo bene questa possibile rivoluzione? La proposta divide, accende dibattiti e potrebbe cambiare per sempre il rapporto tra cittadini e sistema bancario. Tutto ruota intorno a una nuova visione di cittadinanza economica, che non lascia indietro nessuno.

Chi si è visto rifiutare un conto corrente sa quanto possa essere frustrante e umiliante. Non poter ricevere uno stipendio, non poter usare una carta, non riuscire a pagare un affitto: sono ostacoli che trasformano la vita quotidiana in un percorso a ostacoli. Per molti, un problema del passato resta come un marchio che chiude le porte anche quando si tenta di ripartire.

Direttore di banca con cliente
Una nuova legge può obbligare le banche ad aprire conti a chiunque: ecco cosa cambierà davvero per milioni di italiani-crypto.it

Ma qualcosa sta cambiando. Una proposta di legge presentata in Parlamento potrebbe dare una svolta radicale, rendendo il conto corrente accessibile a tutti, indipendentemente dalla propria storia creditizia.

Quando il conto corrente diventa un diritto che nessuna banca può più negare

L’iniziativa, promossa da esponenti della maggioranza parlamentare, punta a cancellare la facoltà degli istituti di credito di rifiutare l’apertura di un conto. Chiunque, anche chi è stato protestato o ha una segnalazione alla Centrale Rischi, avrebbe il diritto di avere un conto bancario personale. Salvo motivazioni gravi – come sospetti fondati di riciclaggio o attività illecite – le banche non potrebbero dire di no.

Persone che esultano
Quando il conto corrente diventa un diritto che nessuna banca può più negare-crypto.it

Questa norma andrebbe ben oltre il conto di base, già previsto in Italia per chi è in difficoltà economica. Perché il conto di base, seppure utile, non è obbligatorio: ogni banca può rifiutarsi di aprirlo, in base ai propri criteri. La nuova legge eliminerebbe questa discrezionalità. Non si tratterebbe più di offrire un servizio, ma di garantire un diritto: avere un conto corrente diventerebbe come avere l’elettricità o la tessera sanitaria. Una garanzia minima per partecipare alla vita moderna.

L’obiettivo è abbattere le barriere dell’esclusione finanziaria, in un mondo dove i pagamenti elettronici non sono più una comodità ma una necessità. Ricevere uno stipendio, pagare una bolletta, accedere ai servizi online: tutto passa dal conto corrente. E in questo senso, il conto diventa uno strumento di cittadinanza, non solo un prodotto commerciale.

Tra rischi normativi e timori delle banche: perché la proposta fa così discutere

Non tutti, però, vedono con favore questa possibile svolta. La Banca d’Italia e l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) hanno sollevato forti dubbi, soprattutto sulla compatibilità della proposta con la normativa europea e con la Costituzione italiana. Il principio della libertà contrattuale – cioè il diritto di scegliere con chi concludere un contratto – è garantito sia a livello nazionale che comunitario. Costringere le banche ad accettare ogni cliente potrebbe violare questo principio, trasformando un contratto privato in un obbligo imposto per legge.

C’è anche una questione economica: gestire conti con clienti considerati “a rischio” potrebbe comportare costi più alti, e ridurre la capacità delle banche di tutelarsi. Senza criteri di selezione, gli istituti temono di diventare vulnerabili, con un aumento di controversie e difficoltà operative. Alcuni analisti parlano anche di un possibile squilibrio competitivo rispetto alle banche straniere, che non sarebbero soggette allo stesso vincolo.

Il Parlamento si trova quindi davanti a una scelta complessa: garantire l’inclusione bancaria universale senza destabilizzare il sistema. E non è detto che trovare un equilibrio sarà semplice.

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