Le mosse strategiche che potrebbero rilanciare ENI: fino al +23 % di valutazione secondo il consensus e un dividendo da record

In molti continuano a sottovalutare quanto stia accadendo attorno a ENI, eppure tra nuove alleanze energetiche e manovre strategiche il gruppo potrebbe trovarsi in una fase chiave che pochi stanno leggendo davvero.

L’universo energetico è scosso da dinamiche geopolitiche e climatiche sempre più compressive, capaci di alterare mercati e strategie industriali. In questo contesto, ENI ha recentemente firmato un contratto di acquisto di LNG dagli Stati Uniti per 2 Mt/anno per i prossimi 20 anni, confermando un piano di fornitura energetica diversificata. Parallelamente, la cessione del 20 % di Plenitude per circa 2 mld € e l’avvio della vendita della business unit CCS per oltre 1 mld $ mostrano un gruppo impegnato nella razionalizzazione patrimoniale.

ENI strategia
Le mosse strategiche che potrebbero rilanciare ENI: fino al +23 % di valutazione secondo il consensus e un dividendo da record – crypto.it

Infine, l’investimento in un campus di data center da 500 MW in partnership con Khazna, alimentato da gas con cattura CO₂, indica un focus chiaro su transizione energetica e infrastrutture digitali. Tutti elementi che attirano l’attenzione degli analisti. Il tutto avviene mentre il mercato rivaluta le politiche ESG, la domanda di LNG europeo e le strategie a medio termine dei grandi player energetici. Una combinazione di asset fisici, operazioni finanziarie e innovazione tecnologica rende il momento particolarmente significativo.

Analisi tecnica e metriche fondamentali approfondite

La lettura tecnica del titolo, secondo TipRanks, indica medie mobili a 50 e 200 giorni in configurazione crescente, con segnali positivi su MACD e ADX. Il RSI intorno a 55 conferma un trend stabile ma non eccessivamente ipercomprato. Questi indicatori suggeriscono che il momentum ha ancora spazio per svilupparsi. Dal lato fondamentale, ENI presenta un P/E trailing di circa 19× e un forward P/E vicino a 10×, benchmark piuttosto contenuti rispetto ai competitor europei. Il Price/Book tra 0,80 e 0,84× indica un titolo scambiato sotto il valore contabile; l’EV/EBITDA tra 3 e 5× rilancia la tesi di valutazione saggia.

analisi tecnica
Analisi tecnica e metriche fondamentali approfondite – crypto.it

Il free cash flow yield tra il 7 % e l’8 % riflette una solidità nella generazione di cassa, supportata da un dividendo competitivo. Il ROE attorno all’8 % è coerente con i livelli evidenziati nei report trimestrali. Gli asset upstream restano centrali per la generazione di valore, mentre la gestione disciplinata del capex contribuisce al bilanciamento del portafoglio industriale.

Consensus, target price e sottovalutazione

Intesa Sanpaolo ha assegnato un rating Buy con target di 15,70 €, valorizzando la capacità del gruppo di sostenere il dividendo e di valorizzare asset non strategici. Secondo i dati di marketscreener.com, il consensus medio degli analisti si ferma a 14,99 €, con un range tra 13,00 € (minimo) e 17,50 € (massimo). Questo quadro evidenzia una sottovalutazione implicita tra il 5 % e il 23 % rispetto al prezzo corrente intorno a 14,16 €. Tra le ultime raccomandazioni, troviamo conferme di giudizio Buy da parte di HSBC, Banca Akros e JPMorgan, mentre Morgan Stanley e Citi mantengono una posizione Hold in attesa degli sviluppi del business LNG e delle performance dei cessioni. Il dividend yield superiore al 7 % resta uno dei più elevati tra i major europei, mentre le stime di utile beneficiano della solidità dell’approvvigionamento gas. Il timing delle mosse – dalla firma LNG ai piani green e digitali – spinge il mercato a rivalutare le prospettive del gruppo e a considerare la strategia di dismissioni come elemento chiave per ridurre il debito.

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