Quando l’inflazione si avvicina al target e i tassi restano in attesa, alcuni strumenti finanziari tornano a essere al centro dell’attenzione. Non parliamo di soluzioni complesse o scommesse rischiose, ma di titoli concreti, con date certe e flussi regolari. Tra questi, un BTP con scadenza precisa e cedola generosa sta attirando l’interesse di chi punta su stabilità e visione di lungo periodo. In un contesto economico che cambia lentamente, certe scelte diventano più che mai strategiche.
A volte basta una prospettiva diversa per rivalutare quello che sembrava poco interessante. Quando tutto si muove in modo incerto, sapere esattamente quanto e quando arriverà un pagamento può trasformarsi in un vantaggio competitivo. Tra le varie opzioni che il mercato offre, esistono titoli di Stato italiani che stanno emergendo per il loro equilibrio: non promettono rendimenti esorbitanti, ma regalano solidità, affidabilità e rendimenti netti tutt’altro che trascurabili.

In un mondo finanziario dove si rincorrono previsioni e congetture, può essere rassicurante affidarsi a uno strumento semplice, trasparente e accessibile. E se quel titolo viene emesso dallo Stato, ha una durata sotto controllo e una cedola definita, tanto meglio. Non si tratta solo di numeri, ma della possibilità di pianificare, e magari di guadagnare anche sul prezzo oltre che sugli interessi. Con orizzonti temporali definiti, certe emissioni diventano piccole ancore in un mare in continua evoluzione.
Il BTP ottobre 2035: un decennale che premia pazienza e lungimiranza
Il BTP con cedola 3,60% e scadenza al 1° ottobre 2035 (ISIN IT0005648149) si sta facendo notare per la sua struttura semplice ma efficace. Attualmente acquistabile vicino alla pari, offre un rendimento netto annuo di circa il 3,12%, distribuito in due cedole semestrali. Questo lo rende un’opzione molto concreta per chi è interessato a un flusso costante e prevedibile nel tempo, soprattutto in un contesto dove le incertezze macroeconomiche sono ancora elevate.
Con una durata residua poco inferiore ai dieci anni, il BTP ottobre 2035 si adatta bene a chi ragiona con un orizzonte medio-lungo e desidera qualcosa di più tangibile rispetto ai movimenti dei mercati azionari. La sua semplicità è il suo punto di forza: prezzo stabile, tasso noto, scadenza certa. Niente sorprese, ma nemmeno monotonia. In un clima in cui la Banca Centrale Europea procede con estrema cautela, mantenendo i tassi invariati (probabilmente a luglio) in attesa di segnali più chiari dall’inflazione e dalla crescita, titoli come questo possono rappresentare un punto fermo.
Il momento appare favorevole: con un’inflazione che si avvicina al 2% e un possibile taglio dei tassi già ipotizzato per settembre, il mercato obbligazionario potrebbe reagire con una risalita dei prezzi. In questo scenario, chi ha acquistato titoli già emessi potrebbe beneficiare anche di un guadagno in conto capitale, oltre al rendimento periodico. E il BTP ottobre 2035, con la sua struttura bilanciata, sembra pronto a raccogliere i frutti di questo cambiamento.
Due alternative al 2035: scegliere tra prezzo sotto la pari e rendimento equilibrato
Oltre al titolo con cedola 3,60%, ci sono due emissioni che completano il quadro dei BTP con scadenza intorno al 2035. La prima è quella con cedola 3,55% e scadenza al 1° agosto 2035 (ISIN IT0005631590), che offre un rendimento netto del 3,09% ed è acquistabile a un prezzo leggermente superiore alla pari, intorno a 101 euro. La seconda è il BTP marzo 2035 (ISIN IT0005358806), con cedola 3,35% e un vantaggio chiave: il prezzo sotto la pari, intorno a 99,5 euro, che apre la strada a un possibile guadagno in conto capitale.
Il vero valore di queste opzioni sta nella possibilità di scegliere in base al proprio profilo. Chi cerca una cedola alta può orientarsi sul titolo ottobre 2035. Chi punta su una via di mezzo, preferendo un piccolo sovrapprezzo ma mantenendo un rendimento solido, può considerare l’agosto 2035. Chi invece vuole entrare con un investimento iniziale più contenuto, puntando su una cedola leggermente inferiore ma su un guadagno finale, può guardare con interesse al marzo 2035.
Il contesto è dinamico: le prossime mosse della BCE condizioneranno direttamente l’andamento dei rendimenti. Ma se i tassi dovessero calare nei prossimi mesi, il valore di questi BTP decennali potrebbe aumentare. E chi li ha già in portafoglio si troverebbe in una posizione privilegiata.