Le banche italiane sarebbero tra i protagonisti più interessanti del momento, grazie a dividendi elevati, utili record e valutazioni che, secondo diversi analisti, mostrerebbero ancora un margine di rialzo notevole per alcuni titoli chiave.
C’è un’attenzione crescente attorno al comparto bancario italiano, spinta da una combinazione di fattori macroeconomici e dinamiche societarie. Le attese su possibili fusioni, i risultati positivi delle ultime trimestrali e l’approssimarsi della stagione dei dividendi stanno orientando il mercato. In particolare, le previsioni di utili che supererebbero i 7 miliardi di € nel 2025, secondo dati aggregati di Bloomberg e S&P Global, sembrano consolidare l’ottimismo degli investitori.

Le valutazioni restano interessanti, soprattutto alla luce dei multipli fondamentali, mentre le attese su tagli dei tassi da parte della BCE non sembrano per ora penalizzare i margini di interesse. Gli analisti di UBS, JP Morgan, Mediobanca e Barclays, secondo dati raccolti da Marketscreener, hanno aggiornato le raccomandazioni su alcuni titoli leader del settore italiano, segnalando sottovalutazioni fino al 25 %. Il rendimento da dividendo resta un elemento chiave: le banche italiane risultano tra le più generose d’Europa sotto questo profilo.
Intesa Sanpaolo e Banco BPM: rendimenti elevati e valutazioni moderate
Intesa Sanpaolo continua a essere considerata tra le banche più solide d’Europa. Secondo Marketscreener.com, il prezzo obiettivo medio degli analisti è pari a 5,45 €, con un target massimo di 6,20 € e minimo di 4,50 €. Rispetto al prezzo attuale di circa 4,93 €, il margine potenziale è di circa +10,6 %. Il dividend yield stimato al 7,5 % è uno dei più elevati nel settore bancario europeo. Tra i fattori che rafforzano il titolo ci sono la qualità degli attivi e la solidità patrimoniale. Il P/E si attesta attorno a 9,1x, mentre il price-to-book ratio è pari a 1,42x, valori ancora inferiori alla media storica.

Anche Banco BPM riceve attenzione. Il suo target medio è di 6,20 € (massimo 7,40 €, minimo 5,10 €), rispetto a una quotazione intorno ai 5,66 €, con una sottovalutazione del +9,5 %. Il rendimento da dividendo supera il 6 %, con un P/B di 0,97x, il che suggerisce ancora un certo margine di recupero, secondo le valutazioni di Kepler Cheuvreux e Citi.
UniCredit e BPER: dividendi e multipli competitivi in un contesto favorevole
UniCredit presenta dati interessanti: il target medio rilevato da Marketscreener è pari a 60,80 €, con un massimo di 73,00 € e minimo di 35,00 €, rispetto a una quotazione di circa 58,00 €, con potenziale rivalutazione del +25 %. Il titolo ha ricevuto giudizi positivi nelle ultime settimane da Morgan Stanley e Deutsche Bank, che evidenziano la gestione efficace del capitale e i continui buyback. Il dividend yield stimato è al 5,5 %, mentre i multipli P/E e P/B sono rispettivamente 9,1x e 1,38x. Per BPER Banca, il prezzo obiettivo medio è di 5,75 € (massimo 6,80 €, minimo 4,80 €), con un prezzo di mercato attorno a 5,21 €, offrendo un potenziale upside di circa +10 %. Il titolo presenta un dividend yield del 6,2 % e un P/B di 0,83x, evidenziando una sottovalutazione rilevante secondo Mediobanca e Equita SIM.
Anche in uno scenario di tassi calanti, le banche italiane si posizionano come uno dei comparti più resilienti e potenzialmente redditizi in Europa, offrendo rendimento da dividendo e valutazioni ancora interessanti per gli analisti.