Sesa torna sotto la lente degli analisti con valutazioni contrastanti, tra revisioni al ribasso e conferme di ottimismo sul potenziale a medio termine. Le ultime stime di Intesa Sanpaolo, Intermonte, Equita SIM e Mediobanca mostrano una forchetta ampia di target price, riflettendo prospettive differenti sul titolo. L’attenzione si concentra su multipli fondamentali, indicatori tecnici e volumi di scambio limitati che ne amplificano la volatilità percepita.
https://www.crypto.it/wp-admin/post.php?post=20873&action=edit&classic-editor&classic-editor__forget#edit_timestampNegli ultimi giorni il titolo SESA è stato oggetto di nuove analisi da parte di diverse case d’investimento, con aggiornamenti significativi sia sul piano dei rating che dei prezzi obiettivo. Il contesto attuale ha riacceso l’interesse su questa realtà del settore IT e digital transformation, non solo per i risultati finanziari recenti, ma anche per le potenzialità di sviluppo annunciate per il triennio 2025-2027.

A ciò si aggiungono segnali tecnici e valutazioni di sottovalutazione che alcuni analisti considerano centrali per interpretare l’andamento del titolo. Da non trascurare anche il tema del volume medio giornaliero, che si mantiene su livelli contenuti, aumentando l’esposizione del titolo a potenziali pressioni speculative. Secondo i dati disponibili su TipRanks e MarketScreener, il prezzo obiettivo medio mostra uno scarto significativo rispetto alle attuali quotazioni.
Target price rivisti e valutazioni a confronto
Nella prima metà di luglio, quattro tra i principali analisti finanziari hanno aggiornato le proprie valutazioni su SESA. Intesa Sanpaolo e Intermonte hanno ribadito il giudizio “Buy”, rispettivamente con un prezzo obiettivo di 129,10 € e 120,00 €. Equita SIM ha mantenuto una posizione più cauta con un rating “Hold” e target a 80,00 €, mentre Mediobanca ha abbassato il proprio giudizio a “Neutral” fissando un prezzo obiettivo a 95,00 €.
Secondo i dati raccolti da MarketScreener e TipRanks, il target medio attuale si attesta intorno a 125,40 €, con una stima massima di 151,20 € e minima a 85,00 €. Considerando il prezzo corrente, che oscilla tra 68 € e 70 €, la sottovalutazione potenziale varia tra il 20 % e oltre il 100 % a seconda dello scenario ipotizzato.

A livello di multipli fondamentali, il titolo presenta un rapporto prezzo/utili (P/E) a 16x, EV/EBITDA prossimo a 8x e un price/book ratio di circa 4,6x. Il ritorno sul capitale proprio si colloca vicino al 20 %, con un margine operativo lordo stabile attorno al 6,7 %. Secondo il report più recente, il gruppo ha chiuso l’esercizio con ricavi per 3,35 miliardi € e un EBITDA consolidato in leggera crescita a 240,7 milioni €.
Trend tecnico e volumi sotto la lente
L’analisi tecnica di TipRanks evidenzia come la media mobile esponenziale a 20 giorni (EMA20) si posizioni attualmente sopra l’ultima quotazione, suggerendo un segnale di forza potenziale. Tuttavia, la recente correzione del titolo — con una perdita di circa il 18 % in una sola settimana — evidenzia una volatilità elevata, esacerbata da un volume medio giornaliero negli ultimi tre mesi pari a circa 20.000 titoli. Questo livello ridotto di scambi quotidiani lo rende potenzialmente più suscettibile a movimenti repentini, anche in assenza di notizie rilevanti.
Dal punto di vista delle raccomandazioni più recenti, non sono emersi nuovi aggiornamenti nell’ultima settimana oltre alle modifiche già segnalate da Mediobanca e Equita. Tuttavia, il consensus rimane orientato positivamente, con due “Buy”, un “Hold” e un “Neutral”. L’andamento delle medie mobili settimanali (EMA e SMA) mostra segnali contrastanti: la EMA a 50 giorni è ancora superiore alla quotazione, mentre quella a 200 giorni evidenzia una tenuta del supporto di lungo periodo.