Il contribuente riammesso alla rottamazione delle cartelle esattoriali dovrà pagare la prima rata entro il 5 agosto.
La rottamazione quater ha riammesso i contribuenti decaduti per aver saltato il pagamento di una rata della dilazione concessa al momento della richiesta di accesso alla definizione agevolata. Ora avranno una seconda occasione e non devono sprecarla. Da segnare sul calendario la data del 5 agosto.

La rottamazione quater risale al 2023, quando il Governo ha introdotto la definizione agevolata con cancellazione delle cartelle sotto i mille euro e l’eliminazione delle sanzioni e degli interessi per le cartelle di importo superiore assegnate all’Agenzia delle Entrate dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. I cittadini aderenti hanno potuto dilazionare i pagamenti in 18 rate. Nel tempo molti contribuenti sono decaduti dalla definizione agevolata perché hanno saltato una rata.
Con il Decreto Milleproroghe il Governo ha concesso la riammissione alla rottamazione quater ossia la possibilità per i contribuenti decaduti di essere riammessi ai benefici fiscali perduti. Sono potuti rientrare coloro che non sono riusciti a rispettare le scadenze originariamente fissate al 31 dicembre 2024. Coloro che sono stati riammessi possono regolarizzare la loro posizione versando gli importi dovuti a titolo di capitale, le spese di notifica ed esecutive senza corrisponde gli interessi.
Prima rata con scadenza 31 luglio, cosa bisogna sapere
I contribuenti riammessi possono versare l’importo dovuto in un’unica soluzione entro il 31 luglio ma considerando i cinque giorni di tolleranza alla fine il termine ultimo slitta al 5 agosto. In alternativa possono rateizzare la somma in dieci rate di pari importo con scadenza il 31 luglio, il 30 novembre e poi negli anni seguenti dal 2026 al 2027 il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre.

Con riferimento alla domanda di riammissione bisogna sapere che l’Agenzia delle Entrate per i debiti rientranti nella pace fiscale non avvierà procedure cautelari o esecutive, non proseguirà procedure esecutive già avviate a meno che non ci sia stato un primo incanto con esito positivo e, infine, continueranno a restare in essere i fermi amministrativi o le ipoteche.
Da sottolineare che l’AdE bloccherà eventuali rimborsi fiscali legati al 730 se dovesse rilevare l’esistenza di debiti iscritti a ruolo a carico del contribuente. Nello specifico i rimborsi vengono bloccati se hanno importi oltre i 60 anni e se la cartella ha valore superiore a 1.500 euro.
Questo non vale per chi ha inviato istanza di riammissione entro il 30 aprile 2030. L’AdE erogherà il rimborso 730 dato che la riammissione permetterà al cittadino di superare la presenza di debiti iscritti a ruolo. Significa che il debitore potrà procedere tranquillamente con la rateizzazione e pagare entro i 5 agosto solo la prima rata senza rischiare di non ricevere il rimborso IRPEF.