Raggiunta la pensione anticipata bisogna capire come verrà calcolato l’assegno perché i tre sistemi utilizzabili sono molto diversi.
Per i lavoratori non è importante capire solo quando si potrà andare in pensione ma anche quale sistema di calcolo verrà utilizzato. I tre metodi attivi – retributivo, contributivo e misto – sono diversi tra loro e uno in particolare è particolarmente svantaggioso.
Il sistema previdenziale italiano prevede tre sistemi di calcolo della pensione. Quello retributivo andrà pian piano sparendo ed è, naturalmente, il più vantaggioso. Viene applicato alle anzianità contributive versate fino al 31 dicembre 2011 dei lavoratori con minimo 18 anni di contributi versati prima del 1° gennaio 1996. L’importo dell’assegno dipenderà dalla media delle retribuzioni degli ultimi anni di lavoro con rivalutazione ISTAT. Ogni anno vale il 2% della media.
Poi c’è il sistema misto, riguarda i lavoratori con meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 e dal 1° gennaio 2012 anche ai lavoratori con più di 18 anni di anzianità contributiva prima del 1996. Una parte della pensione, quella fino al 1995 sarà calcolata con metodo retributivo, l’altra con metodo contributivo. Quest’ultimo sistema – rimarrà l’unico tra pochi anni – è quello più svantaggioso.
Il sistema di calcolo contributivo tiene conto del montante contributivo a cui viene applicato il coefficiente di trasformazione in relazione all’età di pensionamento. Prima si anticipa la pensione peggiore sarà questo coefficiente in termini di importo dell’assegno pensionistico. Questo sistema riguarda i lavoratori con contributi maturati dal 1° gennaio 1996 ma non solo.
Ci sono degli scivoli di pensionamento anticipato che prevedono l’applicazione del calcolo contributivo pur avendo contributi versati al 31 dicembre 1995. In tal caso bisognerà conoscere la differenza sull’assegno per capire se lasciare il mondo del lavoro in anticipo oppure attendere la pensione di vecchiaia. In generale quando si hanno tanti anni di contribuzione maturati prima del 1996 è altamente sconsigliato accettare uno scivolo che impone il calcolo contributivo (Opzione Donna, ad esempio, o Quota 103).
Si potrebbe avere un taglio fino al 30% dell’assegno rispetto quello che si avrebbe attendendo i 67 anni di età. Per chi rientra nel sistema retributivo è un grande svantaggio andare in pensione anticipata accettando il sistema contributivo per calcolare l’assegno pensionistico. Se gli anni di contributi maturati prima del 1996 sono pochi, invece, bisognerebbe mettere sul piatto delle bilancia il taglio dell’importo che potrebbe essere del 5/10% e la possibilità di lasciare il mondo del lavoro in anticipo per godersi il meritato riposo. La scelta è personale e ognuno dovrà compiere le proprie valutazioni.
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