In estate, il caldo fa dimenticare anche le regole più ovvie. Quel gesto abituale di sporgere il braccio fuori dal finestrino può sembrare innocente, ma è tutto tranne che sicuro. E il Codice della Strada non lo prende affatto alla leggera. Multa immediata e nessun risarcimento se succede qualcosa. Un’abitudine tanto diffusa quanto rischiosa, che può costare molto più di quanto si pensi.
C’è chi lo fa per prendere un po’ d’aria, chi per sentirsi più libero alla guida, chi semplicemente per abitudine. Tenere il braccio fuori dal finestrino dell’auto è una scena che si vede di continuo, soprattutto nelle giornate più calde. Eppure, dietro questo gesto all’apparenza banale si nasconde una serie di rischi tutt’altro che trascurabili.

Non si tratta solo di stile o di comodità, ma di sicurezza. E quando la sicurezza viene meno, entrano in gioco le regole. Il problema è che spesso si ignora dove finisca il buon senso e dove comincino le sanzioni. Finché non si viene fermati da una pattuglia o, peggio, coinvolti in un incidente. A quel punto, però, è troppo tardi per giustificazioni. E le conseguenze possono essere molto più gravi di una semplice contravvenzione.
Multa salata e regole chiare: ecco cosa vieta davvero il Codice della Strada
Guidare con il gomito appoggiato al finestrino non è solo un comportamento sconsigliato, è una violazione vera e propria. Il Codice della Strada, attraverso diversi articoli, stabilisce regole ben precise che rendono questo gesto passibile di sanzione. In particolare, l’articolo 169 vieta espressamente qualsiasi sporgenza dal veicolo, compreso il corpo del conducente. Anche pochi centimetri fanno la differenza e possono tradursi in una multa compresa tra 87 e 344 euro.

Ma non è tutto. C’è anche l’articolo 141, che impone l’obbligo di essere sempre in grado di compiere qualsiasi manovra in sicurezza. Con una mano fuori dal finestrino, il controllo del veicolo non può essere completo, ed è qui che scatta un’ulteriore sanzione da 42 a 173 euro. Il totale può arrivare fino a 500 euro, solo per quel gesto così automatico.
Il problema non è solo teorico. Non sono rari i casi di persone che, guidando con il braccio fuori, sono state urtate da altri veicoli. A volte con gravi danni fisici, altre volte con la perdita del controllo del mezzo e conseguente incidente. Il braccio fuori, insomma, può diventare un punto d’impatto letale. Eppure, molti continuano a farlo senza pensarci, sottovalutando le possibili conseguenze.
Incidenti e assicurazione: quando il risarcimento non arriva per colpa di una distrazione
Una delle conseguenze più pesanti di questo comportamento riguarda l’aspetto assicurativo. In caso di incidente, la compagnia potrebbe rifiutare il risarcimento se emerge che il conducente non aveva entrambe le mani al volante o sporgeva con una parte del corpo. Per la legge, si tratta di negligenza grave, e questo può cambiare completamente l’esito della pratica.
Anche se l’altro veicolo è in torto, se chi guidava aveva il braccio fuori, l’assicuratore potrebbe decidere di ridurre o negare l’indennizzo. Perché? Perché non si è fatto tutto il possibile per evitare il danno. Un dettaglio che può valere migliaia di euro. E non finisce qui: se si finisce in tribunale, la responsabilità civile può ricadere interamente su chi ha infranto le regole, anche se in parte.
C’è poi un altro aspetto da considerare: la responsabilità penale in caso di feriti gravi. Se la condotta negligente ha avuto un ruolo determinante nell’incidente, il rischio è quello di dover affrontare conseguenze legali molto serie. Insomma, basta poco per passare da una semplice infrazione a una situazione ben più complessa. Alla fine dei conti, tutto parte da un gesto che sembra insignificante. Ma che non lo è affatto.