Soldi fermi sul conto e inflazione alle stelle: esiste davvero un’alternativa sicura? Alcuni strumenti garantiti dallo Stato offrono rendimenti più alti di quanto si creda. Senza costi nascosti, con la massima semplicità e soprattutto con la protezione di un capitale che lavora nel tempo. Ecco cosa sapere prima di lasciar passare un’altra occasione. Nessuna competenza tecnica necessaria: bastano pazienza e un orizzonte chiaro. A volte, le soluzioni migliori sono proprio quelle che sembrano più tranquille.
Ci sono momenti in cui i numeri sul conto sembrano immobili. Giorno dopo giorno, restano lì, identici. Eppure, a poco a poco, il loro valore si consuma, eroso da una realtà che non si vede subito: l’inflazione. È una sensazione familiare per chi cerca stabilità, ma non vuole correre rischi inutili. In molti casi, l’obiettivo non è arricchirsi, ma semplicemente proteggere il valore dei propri risparmi. E a volte, è già tanto.

Esistono strumenti che non fanno rumore ma offrono esattamente questo: rendimento contenuto, ma certo; semplicità, ma con prospettive chiare. Oggi, i titoli di Stato a breve termine, i conti deposito vincolati e il risparmio postale garantito rappresentano tre strade distinte, ma tutte solide. A ognuna il suo ruolo, a seconda del tempo a disposizione e della propria propensione alla tranquillità.
BOT, BTP e conti deposito: strumenti brevi ma sicuri, anche per chi non ama rischiare
Quando si parla di investimenti sicuri, i titoli di Stato italiani restano ancora una delle prime scelte. In particolare, il BOT a 12 mesi, con il suo rendimento lordo di circa l’1,95%, permette oggi di ottenere intorno all’1,55% netto, grazie all’aliquota agevolata del 12,5%. È uno strumento senza cedole: si acquista sotto la pari e alla scadenza si riceve il valore pieno. Nessun costo aggiuntivo e una durata perfetta per chi non può bloccare i soldi troppo a lungo.

Per chi ha un orizzonte appena più ampio, il BTP a 2 anni può offrire qualcosa in più. Il rendimento lordo sfiora il 2,08%, con un netto che si attesta sull’1,82%. In questo caso ci sono cedole semestrali, che permettono di ricevere interessi durante il percorso. Va però considerato che il BTP può subire oscillazioni se venduto prima della scadenza, a causa delle variazioni di mercato. Tuttavia, chi lo tiene fino alla fine sa esattamente cosa otterrà.
Tra le alternative di pari sicurezza, si stanno riaffacciando anche i conti deposito vincolati, offerti dalle banche con tassi lordi che in alcuni casi superano il 3% per durate di 12 o 24 mesi. Questi strumenti non prevedono spese di gestione e sono coperti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi fino a 100.000 euro. In pratica, rappresentano una via di mezzo tra la liquidità del conto corrente e la resa dei titoli di Stato. Naturalmente, il capitale va vincolato per ottenere il tasso promesso, ma alcune soluzioni permettono lo svincolo anticipato, spesso con penalità minime.
I titoli di Stato a breve scadenza e i conti deposito vincolati sono ideali per chi vuole parcheggiare il capitale in modo intelligente, senza lasciarlo in balia dei tassi nulli dei conti correnti. Rappresentano una soluzione di equilibrio tra rendimento minimo e sicurezza assoluta.
Risparmio postale garantito: quando semplicità, flessibilità e rendimento vanno d’accordo
Accanto ai titoli statali, esistono soluzioni che uniscono sicurezza e rendimento graduale, con un linguaggio ancora più semplice: sono i buoni fruttiferi postali, emessi da Poste Italiane ma garantiti dallo Stato. Il più classico, il Buono Ordinario, offre un rendimento lordo fino al 2,50% annuo, pari a circa il 2,19% netto, se portato alla scadenza dei 20.