43% di potenziale massimo e dividendo sempre presente: questo titolo potrebbe risultare tra i più sorprendenti del 2025

Il titolo Interpump Group mostra segnali contrastanti tra fondamentali solidi e debolezza tecnica nel breve periodo. Secondo gli analisti, il potenziale di rivalutazione sarebbe significativo, mentre il dividendo resta costante ma contenuto. Le valutazioni risultano in linea con il settore industriale europeo.

Negli ultimi mesi Interpump ha continuato a mostrare margini interessanti, ritorni sul capitale sopra la media e un basso livello di indebitamento. Il consensus degli analisti rimane prevalentemente positivo, con un target price medio superiore del 24% rispetto alle quotazioni attuali. Tuttavia, nel breve periodo l’analisi tecnica mostra un’inversione di tendenza. Gli oscillatori e le medie mobili settimanali indicano una pressione ribassista, in contrasto con le stime fondamentali.

potenziale rialzista
43% di potenziale massimo e dividendo sempre presente: questo titolo potrebbe risultare tra i più sorprendenti del 2025 – crypto.it

Il dividendo viene distribuito in modo regolare da anni, ma con un rendimento inferiore all’1%, coerente con il posizionamento del titolo tra le realtà industriali votate alla crescita. Gli indicatori fondamentali mostrano comunque un equilibrio, con multipli in linea e profitabilità stabile. In questo scenario, le divergenze tra tecnica e fondamentali diventano centrali per comprendere lo stato attuale del titolo.

Valutazioni e fondamentali: multipli in equilibrio e ritorni sopra la media

Secondo i dati rilevati da TradingView, Interpump Group presenta un prezzo/utili (P/E) di 17,20 e un EV/EBITDA pari a 9,80. Il multiplo prezzo/valore contabile è 2,27, mentre il prezzo/flusso di cassa è sceso a 10,37, livelli che riflettono una valutazione coerente con altre aziende industriali europee. Le metriche di redditività restano elevate: il ROE è al 21,34% e il ROA al 6,29%. Il margine lordo del 35,85% conferma una gestione operativa efficiente.

analisi fondamentale
Valutazioni e fondamentali: multipli in equilibrio e ritorni sopra la media – crypto.it

In termini di dividendi, l’ultimo pagamento risale al 19 maggio 2025 con un importo di 0,33 € per azione. Il rendimento attuale si attesta allo 0,96%, in linea con la media degli ultimi cinque anni, che si è sempre mantenuta tra lo 0,6% e lo 0,9%. Non risultano anni senza distribuzione. Secondo i dati disponibili, il payout ratio per l’anno fiscale 2024 è del 15,54%, a conferma di una politica prudente nella distribuzione degli utili. L’azienda appare quindi solida sul piano patrimoniale, con una struttura orientata al reinvestimento degli utili piuttosto che alla remunerazione elevata degli azionisti.

Analisi tecnica settimanale e prospettive secondo gli analisti

Il quadro tecnico su base settimanale mostra una tendenza ribassista. L’analisi aggregata di TradingView segnala 13 indicatori su 26 in posizione “vendi”, 8 neutri e solo 5 “compra”. Gli oscillatori sono per lo più stabili: 3 segnali di vendita, 7 neutri e uno solo positivo. Le medie mobili settimanali rafforzano la pressione al ribasso, con 10 su 15 che indicano “vendi”, 1 neutro e solo 4 segnali positivi. In particolare, le medie mobili a 20, 30 e 50 periodi sono tutte su livelli inferiori al prezzo corrente, suggerendo debolezza nel breve.

Nonostante ciò, le valutazioni degli analisti restano favorevoli. Secondo TradingView, il prezzo obiettivo medio a 12 mesi è di 43,30 €, con una forchetta tra 40,00 € (minimo) e 50,00 € (massimo). Rispetto alla quotazione attuale di 34,78 €, ciò implica una potenziale sottovalutazione compresa tra il 15% e il 43%. Nello specifico, 3 analisti hanno indicato “compra adesso”, 1 “compra” e 4 “mantieni”. Nessun analista ha espresso raccomandazioni di vendita negli ultimi tre mesi.

L’interesse verso Interpump da parte del mercato resta dunque alto, pur in presenza di segnali tecnici più deboli. Le attuali condizioni evidenziano uno scollamento tra dinamiche di breve termine e visione prospettica, che potrebbe dipendere da variabili macroeconomiche o fattori settoriali momentanei.

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