Alcoa torna sotto i riflettori dopo che Citi ha riattivato la copertura con rating “Buy”, segnalando le prospettive in miglioramento per il mercato dell’alluminio. In parallelo, gli indicatori fondamentali e tecnici evidenziano segnali contrastanti da valutare attentamente. Il contesto globale dell’alluminio resta centrale nell’analisi.
Alcoa Corporation, uno dei principali produttori mondiali di alluminio, è al centro dell’attenzione dopo la decisione di Citi di riprendere la copertura sul titolo con giudizio “Buy” e target a 42 $. Secondo quanto riportato da Investing.com, la banca americana ha motivato la valutazione positiva sottolineando le prospettive favorevoli del comparto dell’alluminio, in un contesto di domanda in ripresa e offerta più rigida. Alcoa ha registrato nel 2024 un P/E di 9,22, una contrazione significativa rispetto al valore anomalo di 134,74 dell’anno precedente.

Anche il P/FCF è rientrato su valori più normali a 8,80, segnalando una maggiore sostenibilità dei flussi di cassa. Sul piano reddituale, si nota un miglioramento con un ROE pari al 17,53 %, un margine EBITDA del 25,84 % e un margine netto del 16,74 %. Tuttavia, secondo quanto rilevato su TradingView, l’analisi tecnica settimanale mostra una configurazione prevalente di “Vendi”, con 12 indicatori ribassisti su 26, tra cui la maggior parte delle medie mobili a 30, 50 e 100 periodi. Solo 6 indicatori risultano orientati su “Compra”.
Le prospettive del titolo Alcoa secondo analisti e dati di mercato
Secondo quanto riportato da Barron’s, Bank of America ha invece recentemente declassato il titolo Alcoa a “Sell”, con target price rivisto a 26 $ da 58 $, sulla base di stime riviste al ribasso sull’EPS per il 2025 (da 5,03 $ a 1,78 $) e un outlook più cauto su alluminio e allumina. Anche BMO Capital Markets mantiene una posizione più neutrale con rating “Hold” e target a 30 $, citando incertezze legate ai dazi USA-Canada sulle materie prime. Attualmente, circa il 57 % degli analisti copre il titolo con raccomandazione “Buy”, mentre il 7 % mantiene un’indicazione “Sell”.

Il consenso generale evidenzia come le valutazioni più basse e il recupero dei margini abbiano reso Alcoa più attrattiva su base comparativa rispetto al 2023, ma il quadro tecnico e geopolitico resta complesso. Il titolo resta sensibile all’andamento del prezzo dell’alluminio, alla stabilità delle catene di fornitura e alle politiche ambientali in mercati chiave come Cina e Nord America.
Scenario globale dell’alluminio: deficit atteso e implicazioni per il settore
Le proiezioni sul mercato dell’alluminio pubblicate da Reuters e S&P Global per il 2025 indicano un possibile deficit di circa 8.000 tonnellate sul London Metal Exchange (LME), a fronte di un surplus nel 2024. In questo contesto, il prezzo medio dell’alluminio sul LME è atteso in crescita del 6,3 %, fino a circa 2.573 $/tonnellata. I principali fattori alla base di questa dinamica includono un aumento della domanda industriale in settori chiave come automotive, costruzioni ed elettronica, nonché restrizioni ambientali che limitano l’offerta, in particolare in Cina.
Secondo Fortune Business Insights, il mercato globale dell’alluminio potrebbe superare i 250 miliardi di $ entro il 2032, con una crescita annua composta prevista tra il 6 % e il 6,3 %. Anche Global Market Insights conferma un outlook favorevole, sottolineando l’impatto della transizione energetica e della mobilità elettrica. Tuttavia, gli analisti segnalano anche rischi non trascurabili, tra cui le fluttuazioni nei costi delle materie prime (bauxite e allumina) e le possibili pressioni tariffarie tra Stati Uniti, Canada e Cina.
In questo scenario, l’andamento del titolo Alcoa è strettamente legato non solo ai bilanci trimestrali ma anche all’evoluzione di questi fattori macro. Il consolidamento dei margini operativi registrato nel 2024 e i multipli più contenuti sono elementi che analisti come Citi considerano indicativi, ma il mercato resta in attesa di segnali più chiari dalla domanda globale e dalla stabilizzazione delle tensioni internazionali.