Dividendi al top e valutazioni basse: 5 segnali che potrebbero far apparire MPS più interessante di Mediobanca oggi

Tra piani di acquisizione, dividendi elevati e indicatori tecnici divergenti, il confronto tra Mediobanca e Banca MPS è più attuale che mai.
Due titoli protagonisti del settore finanziario italiano si trovano oggi in una fase strategica molto diversa, con impatti rilevanti su valutazioni, volumi e target price.
Analizzarli significa osservare da vicino la dinamica tra sottovalutazione, performance e raccomandazioni degli analisti.

Negli ultimi giorni, il focus si è concentrato sulla proposta di Banca MPS di acquisire una quota significativa di Mediobanca. Dopo l’ok da Consob, BCE e Antitrust, l’offerta pubblica partirà il 14 luglio e punta a un controllo minimo del 35 %, come riportato da Reuters. Questo ha riacceso l’attenzione su due realtà con approcci diversi: da un lato Mediobanca, solida nei fondamentali, dall’altro MPS, storicamente più volatile ma oggi con indicatori di sottovalutazione evidenti.

dividendi multipli interessanti
Dividendi al top e valutazioni basse: 5 segnali che potrebbero far apparire MPS più interessante di Mediobanca oggi – crypto.it

La differenza nei multipli di mercato, nelle tendenze tecniche e nei dati sui dividendi evidenzia scenari distinti. Secondo Marketscreener, entrambe godono attualmente di un consenso “Outperform”, ma con dinamiche di crescita e di rischio molto differenti.
Questo confronto si basa su analisi oggettive: volumi, raccomandazioni, rendimento da dividendo e indicatori come il P/E, il P/B e il margine operativo lordo. Tutti aspetti chiave per chi vuole comprendere meglio due titoli al centro dell’interesse istituzionale e mediatico.

Valutazioni di mercato, trend tecnici e consenso analisti

Mediobanca presenta un rapporto prezzo/utili (P/E) intorno a 12,3×, sotto la media del settore bancario europeo, che si aggira tra 14× e 15×, secondo Investing.com. Il rapporto prezzo/valore contabile (P/B) si attesta su 1,44×, in miglioramento rispetto agli anni passati. L’indicatore PEG è prossimo a 1,1×, in linea con una crescita stabile. Per quanto riguarda la performance tecnica, TipRanks indica un trend positivo ma con momentum neutro. Le medie mobili principali non segnalano variazioni rilevanti e la tendenza settimanale è giudicata stabile.
Dal lato del consenso, Marketscreener rileva 9 raccomandazioni attive: 4 “Buy”, 3 “Hold”, 2 “Sell”, con un target price medio a 12 mesi di 19,55 €, un massimo di 24 € e un minimo di 16,70 €. Rispetto al prezzo attuale, il titolo mostra una leggera sottovalutazione.

multipli di mercato dividendi
Valutazioni di mercato, trend tecnici e consenso analisti – crypto.it

Banca MPS, invece, ha un P/E molto più contenuto, pari a 6,83×, e un P/B inferiore a 0,79×, segnali evidenti di sottovalutazione. La tendenza tecnica settimanale è più incerta: le medie mobili a 50, 100 e 200 giorni segnalano “Buy”, mentre le più brevi (5 e 20) sono su “Sell”. RSI e MACD confermano una fase neutra.
Il target price medio stimato dagli analisti è 7,969 €, con un massimo di 9,70 € e un minimo di 6,35 €, secondo Marketscreener. A oggi, il prezzo implica un potenziale di rivalutazione del +12,8 %. Le raccomandazioni attive sono simili a quelle di Mediobanca, ma Deutsche Bank ha recentemente alzato la propria posizione da “Hold” a “Buy”.

Dividendi, volumi scambiati e rendimento storico

Il rendimento da dividendo di Mediobanca si attesta al 5,6 % annuo. Il dividendo 2025 è pari a 1,12 € per azione. Secondo dati storici, la società ha garantito una crescita media del dividendo del 18,97 % negli ultimi cinque anni, con l’unica eccezione del 2020, anno in cui non fu distribuito a causa della pandemia. Il payout è sostenibile e regolare, con una policy coerente.
Banca MPS, invece, ha ripreso a distribuire dividendi solo dal 2024, con un pagamento di 0,86 € per azione e un rendimento attuale pari al 12,2 %. Nei cinque anni precedenti non erano stati effettuati pagamenti, rendendo il rendimento storico molto più basso: la media si attesta attorno all’1,86 %. Il payout attuale è circa il 55,7 % dell’utile per azione, pari a 0,33 €.

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