5 indicatori tecnici che potrebbero segnalare un ribasso ancora più forte per il petrolio nelle prossime settimane

Settimana turbolenta per il petrolio, che ha segnato la peggiore flessione da oltre un anno per poi tentare un recupero nelle ultime sedute.
I movimenti dei prezzi hanno riflesso sia l’aumento delle scorte statunitensi che l’attesa per le prossime mosse dell’OPEC+, in un contesto reso incerto anche dalle tensioni geopolitiche.

La settimana appena conclusa ha riportato l’attenzione su un mercato energetico sempre più sensibile agli equilibri globali. Il Brent ha oscillato tra i 72 $ e i 68,77 $, mentre il WTI è sceso a quota 67,14 $, segnando una delle peggiori performance settimanali da marzo 2023. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, le scorte di greggio negli Stati Uniti sono aumentate di 3,8 milioni di barili, interrompendo una serie di sei settimane consecutive di cali. Contestualmente, Baker Hughes ha registrato un calo del numero di impianti attivi, ai minimi dal 2021.

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Petrolio sotto pressione: 5 indicatori tecnici che potrebbero segnalare un ribasso ancora più forte nelle prossime settimane – crypto.it

Un ruolo cruciale lo ha giocato anche l’OPEC+, con fonti Reuters che anticipano una possibile accelerazione dei piani di aumento della produzione a partire da agosto. Questo ha generato pressione ribassista sui prezzi, già influenzati da segnali di rallentamento della domanda cinese e dalla volatilità dei mercati globali.
Un fattore aggiuntivo è stato rappresentato dalle tensioni in Medio Oriente: le notizie di un’escalation tra Iran e Israele hanno portato il Brent sopra i 75 $ nel corso della settimana, ma il rientro della crisi ha favorito un rapido ritorno ai livelli precedenti. Secondo MRT, la volatilità rimane elevata, con gli investitori che monitorano strettamente ogni segnale geopolitico.

Analisi tecnica: segnali ribassisti e consolidamento in corso

Dal punto di vista dell’analisi tecnica, il quadro settimanale del petrolio resta impostato alla prudenza. Gli indicatori di breve periodo mostrano un orientamento ribassista, con medie mobili a 10 e 20 periodi in discesa per entrambi i benchmark. Secondo i dati di TradingView, il MACD settimanale del WTI resta in territorio negativo (−0,83), mentre l’RSI si colloca in area neutra, intorno a 41 punti. Il Brent presenta una configurazione simile, con MACD in leggera contrazione e RSI stabile.
Le medie mobili a lungo termine, come la MA50 e la MA100, mantengono un’impostazione più neutra, segno che il trend strutturale non è ancora compromesso.

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Analisi tecnica: segnali ribassisti e consolidamento in corso – crypto.it

Tuttavia, sul breve, la pressione ribassista rimane evidente, e solo il superamento stabile dei 72 $ per il WTI e dei 75 $ per il Brent potrebbe suggerire una fase di inversione.
Anche gli oscillatori confermano la fase di consolidamento: il momentum rimane debole, e la volatilità implicita riflette ancora un alto grado di incertezza. Gli analisti tecnici osservano una configurazione laterale che, in mancanza di nuovi driver, potrebbe proseguire nelle prossime settimane.

Raccomandazioni e outlook secondo gli analisti

Nel corso della settimana, le dichiarazioni di Phil Flynn, analista di Price Futures Group, hanno sottolineato come l’ultima discesa dei prezzi sia stata “la peggiore da mesi”, innescata dall’aspettativa di aumento della produzione OPEC+ e dall’inatteso incremento delle scorte statunitensi. Secondo Reuters, il mercato del greggio rimane sensibile a ogni dato macroeconomico, con focus su inflazione, dollaro e domanda globale.
Al momento, non sono state diffuse nuove raccomandazioni ufficiali da parte delle principali banche d’affari, ma l’approccio generale resta cauto. Gli analisti indipendenti adottano una visione neutrale, in attesa di conferme sul fronte dell’offerta e di segnali di ripresa della domanda.
Nel complesso, il potenziale di ripresa resta legato alla dinamica dell’OPEC+, alle condizioni macro e alla gestione dei rischi geopolitici. Il posizionamento del mercato riflette attese prudenti, con una volatilità che potrebbe persistere anche nelle prossime settimane in assenza di catalizzatori chiari.

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