Attenzione al certificato: un errore può farti perdere l’indennità di accompagnamento

Una cifra mensile che può davvero cambiare il quotidiano di chi vive una condizione di grave disabilità, ma quanti sanno con precisione come accedere a questo diritto? L’indennità di accompagnamento non è solo un aiuto economico: è un riconoscimento concreto del bisogno di assistenza continua. Nel 2025, l’importo è stato aggiornato e le procedure semplificate. Tuttavia, tra moduli, certificati e nuove regole, il rischio di confusione è dietro l’angolo. Eppure, conoscere i passaggi corretti può fare tutta la differenza, senza lasciare nulla al caso o all’interpretazione. Questo è il momento giusto per fare chiarezza.

Ci sono situazioni in cui l’autonomia viene meno: lavarsi, vestirsi o semplicemente muoversi diventano azioni impossibili senza l’aiuto di qualcuno. In questi casi, l’indennità di accompagnamento rappresenta un sostegno concreto per chi non è in grado di svolgere da solo le attività quotidiane.

 

Merdico che scrive un documento
Attenzione al certificato: un errore può farti perdere l’indennità di accompagnamento-crypto.it

Ma accedere a questo contributo mensile non è solo questione di necessità: è fondamentale rispettare alcuni requisiti, presentare una documentazione ben formulata e seguire una procedura precisa. Le modifiche normative introdotte tra il 2024 e il 2025 hanno reso alcuni passaggi più fluidi, ma serve comunque attenzione.

Come funziona la domanda per l’indennità di accompagnamento nel 2025

Tutto comincia dal medico di base, che deve rilasciare il certificato medico introduttivo. Senza questo documento, la domanda per l’indennità di accompagnamento non può essere avviata. Il certificato deve essere redatto con estrema precisione, evitando espressioni generiche. Le uniche formulazioni ammesse sono “persona impossibilitata a deambulare” oppure “persona che necessita di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita”. Includere diagnosi dettagliate, dati anagrafici completi e, se disponibili, allegare referti o esami medici è altamente consigliato.

Medico che compila un questionario
Come funziona la domanda per l’indennità di accompagnamento nel 2025-crypto.it

Una volta ottenuto il certificato, la domanda va presentata in via telematica all’INPS, utilizzando le credenziali personali oppure rivolgendosi a un patronato. Attenzione: per i minori, le credenziali devono essere intestate al minore stesso. Dopo l’invio, si viene convocati dalla Commissione Medica Legale dell’ASL per la valutazione. Da quest’anno, le integrazioni documentali richieste dalla Commissione sono limitate ai soli casi di reale necessità, in modo da non rallentare inutilmente il procedimento. La normativa fissa un termine massimo di 90 giorni per la conclusione dell’intero iter, sospendibile solo in presenza di documentazione integrativa, per un massimo di 60 giorni, prorogabili su richiesta per altri 60.

Un’ulteriore novità importante è il caricamento automatico del verbale finale nel fascicolo sanitario elettronico. Questo garantisce maggiore trasparenza e facilita l’accesso alla documentazione. Inoltre, per le persone affette da patologie oncologiche, l’intero procedimento deve concludersi entro 15 giorni: un’accelerazione significativa che riconosce l’urgenza delle loro condizioni.

Importi aggiornati e nuova misura per gli ultraottantenni

Nel 2025 l’indennità di accompagnamento è pari a 542,02 euro al mese, erogata per 12 mensilità e senza alcuna soglia di reddito. È destinata a chi ha ottenuto il riconoscimento dell’invalidità civile totale (100%) ed è impossibilitato a deambulare o a compiere autonomamente gli atti quotidiani.

Oltre a questo importo base, per gli ultraottantenni in condizioni di grave non autosufficienza è stata introdotta la nuova Prestazione Universale, una misura sperimentale che aggiunge una quota integrativa fino a circa 850 euro al mese. Per accedere, è necessario avere un ISEE inferiore a 6.000 euro, essere già beneficiari dell’indennità di accompagnamento ed essere in una situazione di bisogno assistenziale molto elevato. Sommando l’indennità e l’integrazione, si può arrivare a ricevere oltre 1.300 euro mensili. La misura è pensata per sostituire alcuni servizi domiciliari e semplificare l’accesso al sostegno economico.

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