È possibile far crescere i propri risparmi senza dover monitorare i mercati ogni giorno? Esiste davvero uno strumento capace di offrire un guadagno certo senza stress né complicazioni? Quando il denaro è parcheggiato in attesa di un’occasione, spesso si finisce col rimandare. Ma ecco che entra in gioco un prodotto che promette stabilità, rendimenti interessanti e poche sorprese. Il suo nome non fa notizia, ma chi lo ha studiato a fondo sa che può fare la differenza. E no, non è un conto deposito né un fondo comune. È qualcosa di diverso.
In un momento in cui l’inflazione mette a dura prova il valore reale del denaro, la scelta di dove allocare i propri risparmi diventa più delicata. C’è chi punta tutto sulla flessibilità e chi preferisce la certezza di un rendimento, anche a costo di qualche rinuncia.

E poi ci sono strumenti che cercano di stare nel mezzo, offrendo condizioni semplici, comprensibili e, per chi sa aspettare, anche vantaggiose. Ma quanto conta oggi la pazienza in finanza? E quanto è importante la libertà di poter cambiare idea lungo il percorso?
È proprio in questo contesto che torna al centro dell’attenzione un buono postale poco chiacchierato, ma dal potenziale interessante. Una sorta di rifugio per chi vuole evitare rischi e accontentarsi di un rendimento sicuro. Ma attenzione: la sua forza sta nel tempo. E, come vedremo, può essere un’arma a doppio taglio.
Il Buono 100: un guadagno sicuro per chi sa aspettare fino alla fine
Il Buono 100 è una proposta dedicata a chi possiede un Libretto Smart o Ordinario e decide di versare nuova liquidità. Offre un tasso fisso del 3% annuo lordo, ma solo a condizione che l’importo resti investito per tutti i quattro anni previsti. Nessun interesse anticipato, nessuna cedola intermedia: tutto viene riconosciuto alla scadenza. E se si cambia idea prima? Il capitale torna indietro, ma senza alcun rendimento.

Si tratta quindi di un’opzione adatta a chi ha obiettivi di medio periodo e non intende toccare quei fondi. Il punto forte è la semplicità: nessuna asta, nessun prezzo di mercato da seguire, nessuna commissione. Inoltre, trattandosi di un buono postale, gode della garanzia dello Stato italiano. Un dettaglio rassicurante per chi cerca stabilità.
Rispetto ad altri strumenti simili, il Buono 100 si distingue per il rendimento lordo, che supera quello di molti titoli di Stato con durata analoga. Il vincolo, però, è netto: solo chi arriva in fondo ottiene il guadagno promesso. Chi pensa di poter aver bisogno del capitale prima, rischia di rimanere deluso. In questo senso, è uno strumento che premia la pazienza, non la flessibilità.
BTP con scadenza a 4 anni: meno rendimento ma più libertà di scelta
Dall’altro lato, ci sono i BTP a media scadenza, come quelli con termine previsto nel 2029. Alcuni di questi titoli offrono cedole semestrali con rendimenti netti attorno al 2,07–2,08% annuo. Non sono quindi distanti dal Buono 100, ma hanno una struttura completamente diversa. Qui, gli interessi arrivano con regolarità, ogni sei mesi, e il titolo può essere rivenduto in qualsiasi momento, anche prima della scadenza.
È una differenza sostanziale: chi preferisce avere flussi di cassa costanti, oppure la libertà di liquidare l’investimento se necessario, trova nei BTP una soluzione più adatta. Naturalmente, il prezzo di mercato può variare, quindi vendere in anticipo può comportare un guadagno o una perdita. Ma l’opzione c’è, e per molti rappresenta un vantaggio irrinunciabile.
Un altro elemento da considerare è la tassazione agevolata al 12,5%, riservata ai titoli di Stato. Questo rende il rendimento netto più competitivo di quanto possa sembrare a prima vista. È proprio questo mix di regolarità, liquidità e fiscalità favorevole che rende i BTP ancora oggi uno degli strumenti preferiti da molti risparmiatori attenti.
In definitiva, si tratta di capire cosa conta davvero: la certezza del risultato o la possibilità di cambiare strada? Meglio attendere quattro anni senza toccare nulla per ottenere qualcosa in più, o incassare poco per volta con la libertà di decidere in ogni momento? Forse non c’è una risposta unica, ma solo scelte che rispecchiano chi siamo.