Una multa per eccesso di velocità può davvero essere annullata se a violare le regole sono proprio gli agenti che la emettono? Un caso accaduto nel Lazio sembra dimostrare di sì. Il giudice ha ribaltato tutto, facendo emergere una verità scomoda. L’episodio solleva domande scomode sull’imparzialità e sulla correttezza nei controlli stradali. Quando l’autorità dimentica le regole, può davvero essere credibile?
Tutto è iniziato come tante altre volte: un’auto, un limite superato e un autovelox a segnalare l’infrazione. Ma a fare notizia, stavolta, non è il comportamento dell’automobilista, quanto quello degli stessi agenti municipali. Il fatto si è verificato nella provincia di Frosinone, e ha visto come protagonista un automobilista multato per aver superato il limite di 50 km/h.

Nulla di nuovo, se non fosse che la pattuglia impegnata nei controlli aveva parcheggiato la propria vettura in pieno divieto, ostruendo il passaggio sul marciapiede.
Un dettaglio diventato ben presto determinante. Un passante ha immortalato l’auto dei vigili con una semplice fotografia. L’immagine è finita online, scatenando indignazione e, soprattutto, un ricorso. Il multato ha infatti deciso di impugnare la multa per eccesso di velocità, e il giudice di pace di Cassino gli ha dato ragione, annullando la sanzione e condannando il Comune alle spese legali.
Quando un errore delle forze dell’ordine manda in fumo una multa da autovelox perfettamente valida
Il caso si è basato su un punto fondamentale: anche le forze dell’ordine devono rispettare il Codice della Strada. Nel momento in cui parcheggiano l’auto in divieto, ostacolando la circolazione pedonale e infrangendo le stesse regole che dovrebbero far rispettare, l’intera operazione di controllo perde credibilità. Il giudice ha stabilito che tale comportamento configura un’irregolarità che inficia la validità dell’accertamento dell’infrazione.

La legalità delle sanzioni stradali non può essere scollegata dalla correttezza degli operatori. La giustizia ha quindi riconosciuto che un cittadino non può essere penalizzato se l’accertamento è avvenuto in modo irregolare. E questo, anche se il superamento del limite c’è stato. Il ricorso è stato accolto anche perché corredato da prove concrete e presentato entro i termini previsti.
Questo episodio dimostra come, oggi più che mai, la documentazione e la tempestività siano armi potenti nelle mani dei cittadini. Una semplice foto ha permesso di dimostrare che l’intervento degli agenti non era conforme alla legge. La decisione del giudice, pur riferita a un singolo caso, diventa un campanello d’allarme che potrebbe influenzare anche situazioni simili in futuro.
Una sentenza che mette in discussione il modo in cui vengono gestiti i controlli stradali e le multe in Italia
L’effetto domino di questa sentenza potrebbe estendersi ben oltre i confini del Comune coinvolto. Se le forze dell’ordine non agiscono nel pieno rispetto delle norme, anche i più sofisticati strumenti come gli autovelox mobili rischiano di diventare inutili o addirittura controproducenti. La trasparenza e la coerenza sono fondamentali per mantenere la fiducia dei cittadini nel sistema sanzionatorio.
Il rischio, infatti, è che si generi una percezione di ingiustizia, dove le regole sembrano valere solo per alcuni. Questo caso insegna che anche una multa per eccesso di velocità, se non correttamente rilevata, può essere annullata. E mette in luce l’importanza di una gestione scrupolosa delle attività di controllo.
Un semplice errore operativo può trasformarsi in un precedente legale. Il punto non è più solo se l’infrazione c’è stata, ma se chi la segnala ha agito nel rispetto delle stesse regole. Un equilibrio delicato, da cui passa gran parte della credibilità delle istituzioni.