Le spese del notaio non sono tutte detraibili, vediamo se nel 730 si possono caricare le fatture per l’acquisto della casa senza sottoscrizione del mutuo.
Quando si compra un immobile le spese notarili rappresentano una componente onerosa. Si possono recuperare in parte tramite la dichiarazione dei redditi ottenendo una detrazione. Approfondiamo questa opportunità per capire a chi spetta, in quali casi e come ottenerla.

I contribuenti possono detrarre dal reddito imponibile le spese notarili in modo tale da ridurre l’ammontare delle tasse. I costi ammessi sono quelli legati all’onorario del notaio per la redazione dell’atto di mutuo, alle imposte di registro, catastali e ipotecarie e all’iscrizione dell’ipoteca nei registri immobiliari qualora sia stato contratto un mutuo.
Per poter richiedere la detrazione delle spese notarili sarà necessario che l’immobile venga destinato ad abitazione principale, che l’acquirente non sia proprietario di altri immobili ad uso abitativo nello stesso Comune e che trasferisca la residenza nel Comune in cui è ubicata la casa entro 18 mesi dall’acquisto. La detrazione è pari al 19% e riguarda le spese relative all’atto di mutuo con tetto massimo di 4 mila euro. E se il mutuo non si è contratto? Ci sono spese scaricabili, almeno la fattura del professionista?
La verità sulle detrazioni delle spese notarili
Per fare chiarezza sulla questione bisogna approfondire l’articolo 15 comma 1 lettera b del Tuir. Qui è stabilito che la detrazione del 19% su un importo non superiore a 4 mila euro spetta sugli interessi passivi e sugli oneri accessori sostenuti in relazione ad un contratto di mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale.

All’interno degli oneri accessori per i quali è possibile calcolare la detrazione ci sono l’onorario del notaio per la sottoscrizione del contratto di mutuo e le spese notarili che il professionista ha sostenuto per conto del cliente (iscrizione dell’ipoteca ad esempio). Non si detrae, invece, il compenso per il contratto di compravendita dell’abitazione.
Capiamo, dunque, che nelle spese accessorie detraibili rientrano i costi legati alla sottoscrizione di un contratto di mutuo. L’Agenzia delle Entrate ha sottolineato come non siano spese ammesse quelle legate a contratti di finanziamento diversi dal mutuo indipendentemente dalla presenza di un’imposta ipotecaria e a pre-finanziamenti per il finanziamento del mutuo stesso.
In conclusione le spese notarili sono detraibili solo se collegate ad un mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale. Senza contratto di mutuo non è prevista alcuna detrazione IRPEF pur potendo accedere all’agevolazione prima casa. Le detrazioni, infatti, sono considerate funzionali all’accensione del finanziamento volto all’acquisto della prima casa. Ecco perché le spese notarili senza mutuo seppur relative al rogito non danno diritto ad alcuna agevolazione IRPEF.