Sono un dipendente pubblico, posso chiedere il congedo per cure? Chiarimenti e differenze

Il congedo per cure del dipendente pubblico differisce da quello per il dipendente del settore privato. Scopriamo in che modo. 

Il congedo per cure è uno strumento fondamentale per il lavoratore dipendente. Permette di assentarsi dal posto di lavoro per seguire un trattamento che impone la sua salute. Si tratta di 30 giorni in più di assenza che si aggiungono ai giorni per malattia ogni anno di lavoro.

Donna al computer pensierosa
Sono un dipendente pubblico, posso chiedere il congedo per cure? Chiarimenti e differenze (Crypto.it)

Mutilati e invalidi con riduzione della capacità lavorativa oltre il 50% possono accedere al congedo per cure nella misura di 30 giorni all’anno solare, dal 1° gennaio al 31 dicembre. Il lavoratore dovrà inviare la domanda di congedo al datore di lavoro se deve sottoporsi a trattamenti indispensabili e non rinviabili strettamente connessi all’invalidità riconosciuta.

Le cure dovranno essere prescritte da un medico di base o convenzionato con il SSN e nella richiesta il collegamento patologia-trattamento dovrà essere indicato chiaramente. Una volta rientrato dal congedo, poi, il dipendente dovrà consegnare al datore di lavoro la documentazione rilasciata dalla struttura presso la quale ha effettuato le cure. Durante l’assenza dal posto di lavoro verrà erogata la retribuzione calcolata come quando si è assenti per malattia.

Differenze tra pubblico e privato nel congedo per cure

Chi soffre di invalidità e deve chiedere un congedo per le cure termali come deve agire? Ricordiamo che le cure termali sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale e che basterà pagare il ticket per poterne usufruire. Basterà la prescrizione del medico di base o di uno specialista per ottenere il beneficio. Il dipendente che soffre di particolari patologie può avere necessità di cure termali in ambito preventivo, terapeutico e riabilitativo.

Trattamento termale
Differenze tra pubblico e privato nel congedo per cure (Crypto.it)

Come accennato nella prescrizione dovrà risultare il collegamento tra patologia e cura. Questo vale sia per i lavoratori pubblici che privati. Si potrà così sfruttare il congedo per cure invece che chiedere le ferie o i giorni di malattia oppure i congedi ordinari ma attenzione. L’articolo 3 comma 42 della Legge 537/1993 ha abrogato la possibilità per i dipendenti delle Amministrazioni pubbliche di accedere al congedo straordinario o all’aspettativa per cure termali, climatiche, psammoterapiche o elioterapiche ad eccezione di categoria come invalidi di guerra o servizio e mutilati.

Chi non rientra in queste categorie potrà assentarsi dal posto di lavoro solo se le cure termali vengono associate al regime di assenza per malattia a condizione che tale malattia rientri nell’elenco presente nell’allegato 9 del DPCM 12 gennaio 2017. Sarà lo specialista dell’ASL di competenza territoriale a dover certificare che il trattamento termale è indispensabile e improrogabile con una chiara documentazione. Il periodo di assenza sarà conteggiato nel comporto.

Gestione cookie