Una settimana di contrasti a Piazza Affari: Prysmian conquista la vetta come miglior titolo del FTSE MIB, mentre Snam chiude con la peggiore performance.
Due aziende solide, strategie differenti, visioni di lungo termine che si confrontano.
Cosa ci suggeriscono davvero i dati fondamentali e tecnici? E quale titolo potrebbe offrire più opportunità nel medio-lungo periodo?
In un panorama finanziario sempre più imprevedibile, scegliere titoli solidi e coerenti con una strategia di investimento di medio-lungo periodo è diventato fondamentale. E quando due nomi forti come Prysmian e Snam registrano performance opposte nella stessa settimana, è inevitabile porsi una domanda: quale delle due ha davvero più potenziale nei prossimi anni? La prima, leader globale nei sistemi per la trasmissione di energia e dati, si è distinta per una crescita sostenuta e per operazioni strategiche ben accolte dal mercato.

La seconda, colosso delle infrastrutture del gas, ha un modello di business difensivo e una lunga tradizione di dividendi elevati.
Dietro ai numeri c’è però molto di più. Le analisi tecniche e fondamentali, così come le raccomandazioni degli analisti, offrono spunti preziosi per comprendere quale dei due titoli sia realmente più interessante. Tra multipli di mercato, rendimenti da dividendo, prospettive settoriali e strategie industriali, proviamo a mettere in chiaro le differenze.
Prysmian: solidità industriale e crescita globale
Prysmian ha chiuso l’ultima settimana come miglior titolo del FTSE MIB, spinta anche dalla finalizzazione dell’acquisizione di Encore Wire e da una revisione al rialzo delle stime 2025. Deutsche Bank ha confermato il rating “Buy” con un target price a 67 €, mentre il consenso di MarketScreener parla di un obiettivo medio di 70,2 €, con massimo a 82 € e minimo a 60 €. Rispetto al prezzo attuale di circa 61 €, il titolo appare ancora sottovalutato con un potenziale rialzo del +15%.
Dal punto di vista dei multipli, il P/E è attorno a 17×, mentre il EV/EBITDA si aggira sui 12,7×, in linea con i competitor europei. Il dividendo si attesta su un rendimento forward dell’1,4%, non particolarmente elevato, ma sostenuto da un free cash flow in crescita

Anche l’analisi tecnica rafforza il quadro positivo: il titolo ha superato la media mobile a 50 giorni, confermando un trend rialzista nel breve termine. I margini, l’espansione internazionale e la crescita nel business dei cavi per energia green rendono Prysmian un titolo dal profilo growth con fondamenta solide e una visione industriale coerente.
Snam: rendimento difensivo e stabilità a lungo termine
Snam ha registrato la peggiore performance settimanale del FTSE MIB, ma resta un pilastro tra i titoli difensivi a rendimento. Il prezzo attuale di circa 5,06 € è vicino al supporto tecnico di 4,99 €, mentre il target medio degli analisti è di 5,33 € con upside del +5%. Il consensus raccolto da MarketScreener e FXEmpire è “Moderate Buy”, con diversi analisti (tra cui Berenberg) che hanno alzato il prezzo obiettivo nel corso di giugno.
A livello fondamentale, il P/E si attesta su 12×, con un EV/EBITDA di 10–11×. I margini operativi sono molto elevati (EBITDA margin oltre il 55%), ma il free cash flow nel 2024 risulta negativo. Tuttavia, la vera forza di Snam resta il dividendo: distribuito ininterrottamente negli ultimi cinque anni, ha un rendimento medio superiore al 5,5%, con stima del 6% per il 2025.
Dal punto di vista tecnico, il titolo si muove in un range laterale e ha mostrato debolezza relativa rispetto al mercato. Tuttavia, per chi cerca reddito stabile più che crescita di capitale, Snam rimane una scelta interessante, grazie alla solidità della regolazione e alla transizione verso asset sostenibili come il biometano e l’idrogeno.