Un assegno INPS di 603 euro al mese a 57 anni fino alla pensione, una possibilità dedicata ad una categoria di lavoratori.
Lasciare il mondo del lavoro a 57 anni significa anticipare di ben 10 anni la pensione. A volte non è una scelta ma una necessità per sopraggiunte situazioni che non permettono di continuare a svolgere la propria attività. Vediamo chi può ricevere un assegno INPS di 603 euro al mese e a quali condizioni.

Gli scivoli di pensionamento anticipato sono restrittivi e nel tempo diventeranno sempre meno convenienti e raggiungibili. Già si pensa ad una cancellazione di Quota 103 e di Opzione Donna per il 2026, ossia due misure che permettono di lasciare il mondo del lavoro in grande anticipo rispetto la pensione di vecchiaia. Priorità del Governo è sostenere il sistema previdenziale nel lungo termine e, dunque, convincere gli italiani a rimanere a lavoro il più a lungo possibile.
Per alcune persone è anche possibile, d’altronde si potrà così ottenere un assegno più ricco accumulando più contributi e ottenendo l’applicazione di un coefficiente di trasformazione più vantaggioso nel sistema di calcolo contributivo. Per diversi lavoratori, però, l’uscita anticipata dal mondo del lavoro non è una scelta, più una necessità.
L’assegno a 57 anni per i commercianti che interrompono l’attività
Essere commercianti nel 2025 non è semplice proprio come per tutti i lavoratori autonomi e i freelance. Tra tasse da pagare, incertezza delle entrante, concorrenza si finisce ad avere dubbi su quanto sia conveniente continuare a svolgere la propria attività. Arriva un certo punto in cui, forse, chiudere diventa più vantaggioso. Per la cessazione dell’attività e la rottamazione della licenza è previsto un Indennizzo Commercianti, una pensione IndCom che si richiede all’INPS.

La pensione commercianti è un trattamento economico di supporto per chi ha chiuso l’attività in età avanzata ma non ha ancora i requisiti per accedere ad una vera pensione. Condizione necessaria è che l’attività sia stata chiusa definitivamente e la licenza rottamata. Altri requisiti sono aver compiuto minimo 62 anni di età per gli uomini e 57 anni per le donne, avere almeno 5 anni di contribuzione INPS, avere cancellato l’attività e la licenza dal Registro imprese presso la Camera del Commercio e dal Registro esercenti nonché dal ruolo provinciale.
La licenza rottamata dovrà essere quella per l’autorizzazione all’esercizio di attività commerciale al minuto o di somministrazione bevande e alimenti al pubblico. Beneficiari dell’indennità sono, dunque, agenti di commercio, esercenti, titolari e coadiutori di attività commerciali, titolari e collaboratori di attività commerciali al minuto. L’importo è di 603,4 euro al mese per 13 mensilità l’anno.