È possibile ricevere una multa anche quando l’auto è parcheggiata correttamente. Sembra assurdo, ma accade ogni giorno in molte città italiane. Basta una striscia blu disegnata male, troppo vicina a un incrocio o fuori norma, e il conto lo paga chi guida. Ma se la segnaletica è sbagliata, le sanzioni non sono sempre legittime. Eppure pochi lo sanno. Il confine tra responsabilità dell’automobilista e colpa dell’amministrazione è più sottile di quanto si creda. E le multe per parcheggio in città a volte si possono annullare. Basta guardare bene dove si mette l’auto.
Giornate che iniziano male: trovare un posto libero, pagare il ticket, sistemare l’auto con attenzione… e poi, al ritorno, la beffa: una multa infilata sotto il tergicristallo. Capita anche a chi si attiene alle regole, soprattutto in contesti urbani dove i parcheggi sembrano disegnati più per confondere che per aiutare.

È frustrante, ma prima di arrendersi conviene osservare bene il contesto. Perché non sempre l’infrazione è davvero un’infrazione. In certi casi, la segnaletica orizzontale non è solo sbiadita: è fuori norma. E se le regole non sono rispettate da chi le applica, anche la sanzione perde valore.
Strisce blu trappola: quando l’errore non è dell’automobilista
Chi ha progettato le aree di sosta a pagamento in molte città italiane sembra essersi dimenticato che le auto, oggi, sono più grandi. I parametri minimi, 4,5 metri per la lunghezza e 2,3 per la larghezza, non sempre vengono rispettati. Anzi, capita spesso di trovare stalli più stretti, che costringono a manovre improbabili o lasciano il veicolo parzialmente fuori dalle righe. Eppure, anche in queste condizioni, arrivano multe per sosta irregolare. Il paradosso? A sbagliare non è l’automobilista, ma chi ha disegnato il parcheggio.

La situazione peggiora quando le strisce sono consumate, invisibili o posizionate in zone vietate dal Codice della strada: troppo vicino alle strisce pedonali, a incroci o davanti a scivoli per disabili. In casi del genere, il conducente ha il diritto di segnalare l’irregolarità e, soprattutto, di contestare la sanzione. Le foto, in questi casi, diventano fondamentali. Se si dimostra che la segnaletica non è conforme, la multa può essere annullata.
Multe ingiuste? Ecco perché possono cadere
L’articolo 157 del Codice della strada chiarisce come deve essere effettuata una sosta in assenza di indicazioni specifiche. Ma quando le strisce blu sono presenti, devono rispettare certe regole. Se sono disegnate male o contraddette da segnali verticali, l’automobilista può trovarsi in una posizione ambigua: in apparenza colpevole, ma in realtà vittima di un errore di chi ha realizzato la segnaletica.
Anche la distanza dalle intersezioni è regolamentata: cinque metri devono separare ogni stallo da incroci o attraversamenti pedonali. E se questo spazio non è rispettato, non può essere chi parcheggia a pagarne le conseguenze. Un altro problema diffuso riguarda i cartelli poco chiari, assenti o mal posizionati: senza un’indicazione visibile e leggibile, la sosta non può essere regolamentata correttamente. E se la regola non è chiara, la multa non è valida.
Vale la pena chiedersi quante delle contravvenzioni emesse ogni giorno siano davvero legittime. E soprattutto: quanti automobilisti, per stanchezza o mancanza di informazioni, pagano multe che potevano essere annullate? Alla prossima sanzione, forse non serve solo rabbia: serve attenzione. Perché non tutto ciò che sembra illegale, lo è davvero.