Un potenziale di rivalutazione fino al +9,4 %, segnali tecnici incoraggianti e un trend crescente nelle raccomandazioni degli analisti: tra le utilities italiane, A2A sembra spiccare per prospettive e solidità. In un settore dove prevale la cautela, alcune società stanno ricevendo attenzioni crescenti per il loro equilibrio tra dividendo e apprezzamento potenziale. Ma A2A non è l’unica a mostrarsi interessante: anche Hera e, in misura minore, Enel e Snam offrono spunti interessanti. Tuttavia, non tutte le utilities sono ugualmente premiate dal mercato, e i numeri lo dimostrano.
Chi guarda il settore utility con occhio superficiale potrebbe pensare che le differenze siano minime. Prezzi stabili, business regolati, dividendi generosi: a un primo sguardo sembrano titoli intercambiabili. Ma se si scava appena sotto la superficie, le distanze diventano evidenti. Alcune aziende mostrano una dinamica di crescita più reattiva, altre un consenso degli analisti più deciso, altre ancora un profilo tecnico migliore. E in questo contesto, le raccomandazioni recenti possono fare la differenza tra un investimento difensivo e uno strategico.

Negli ultimi trenta giorni, ad esempio, alcune utility hanno ricevuto nuove valutazioni “Buy” che confermano una tendenza in atto, mentre altre sono rimaste ferme o hanno visto aumentare le indicazioni di vendita. Questo tipo di dettaglio può passare inosservato, ma per chi investe con metodo è spesso una chiave preziosa. Analizzare il potenziale di rivalutazione, la qualità dei fondamentali e la direzione del consenso permette di distinguere chi potrebbe performare meglio in un’ottica di medio periodo.
Ecco allora che A2A e Hera iniziano ad apparire come le protagoniste del settore per i prossimi mesi, con Terna, Enel e Snam più defilate, e Italgas e Iren ancora alla ricerca di uno slancio deciso.
A2A e Hera guidano tra le raccomandazioni
A2A è oggi tra le utility italiane con il potenziale più elevato secondo TipRanks: il target medio è di 2,53 €, rispetto a un prezzo attuale di circa 2,31 €, con un upside stimato del +9,4 %. Gli analisti confermano un giudizio “Moderate Buy” e i segnali tecnici sono chiari: tutte le medie mobili su base settimanale indicano acquisto. Nelle ultime quattro settimane, A2A ha ricevuto due nuove raccomandazioni positive senza alcun downgrade.

Anche Hera mantiene un profilo interessante. Il target medio è 4,24 €, con un margine di crescita del +4,2 %. Il consensus è solido: 2 giudizi “Buy”, 2 “Hold” e nessun “Sell”. Secondo Intermonte, che ha recentemente alzato il rating, la società gode di una buona diversificazione e una posizione difensiva efficace nel settore.
Terna, Enel, Snam e gli outsider
Enel continua a offrire un profilo difensivo, ma con upside limitato. Il prezzo obiettivo medio è 8,11 €, il che significa solo un +2,6 % di potenziale. Le raccomandazioni sono divise tra “Buy” e “Hold”, senza segnali forti di revisione al rialzo. Banca Akros ha mantenuto la sua valutazione positiva, ma senza rivedere il target.
Terna risulta meno interessante: target a 8,79 €, per un potenziale di appena +1,9 %. Il consensus è debole: 6 analisti su 18 raccomandano “Sell”. Citigroup e Kepler Cheuvreux si sono espressi con giudizi negativi nel corso dell’ultimo mese.
Snam mostra un potenziale simile: 5,32 € come target medio, con un modesto +2,3 %. Il giudizio resta “Buy”, ma senza slancio: le raccomandazioni recenti non indicano né revisioni né nuove prospettive.
Infine, Italgas e Iren non offrono abbastanza copertura analitica per essere valutate al pari delle altre. I dati disponibili suggeriscono stabilità, ma con upside modesto e nessun segnale tecnico rilevante.
A2A, in questo contesto, si conferma come la utility più promettente per chi cerca rendimento e rivalutazione. Seguono Hera e, a distanza, i grandi nomi del settore. Ma il mercato, si sa, premia chi arriva prima.