Versare contributi nel Fondo pensione è un modo per tutelare il proprio futuro ma ha dei vantaggi anche nel presente.
Nel momento in cui si aderisce ad un Fondo pensione, il lavoratore può aggiungere contributi volontari e individuali in misura percentuale rispetto al retribuzione per aumentare i versamenti periodici e dunque la rendita al momento del pensionamento. Un’opzione interessante da valutare per i benefici finanziari e previdenziali che comporta.

Tutti i lavoratori, anche quelli molto giovani, devono valutare l’investimento nel Fondo pensione per costruire una rendita parallela alla pensione INPS e assicurarsi un futuro roseo senza preoccupazioni economiche. Decidere di versare periodicamente di contributi volontari nel Fondo pensione per finanziare il trattamento integrativo è una scelta vantaggiosa anche dal punto fiscale.
Si tratta di contributi che possono arrivare dal lavoratore o dal datore di lavoro oppure, come detto, che si possono versare in modo volontario come un extra. Tra i principali vantaggi c’è la deducibilità dal reddito complessivo ai fini IRPEF. Attenzione a non confondere detrazione e deduzione. Nel primo caso le spese vengono sottratte in percentuale o misura fissa dal totale delle imposte. Nel secondo caso, quello riferito ai contributi, le spese si riducono dal reddito complessivo.
La deduzione dei contributi al Fondo pensione, cosa sapere
La deduzione immediata dei contributi versati nel Fondo pensione permette di abbattere subito l’imponibile. Soprattutto in presenza di un reddito alto il lavoratore avrà un importante vantaggio fiscale immediato e consistente. In presenza di redditi bassi il consiglio è di valutare la differenza tra il vantaggio fiscale immediato e quello differito.

I contributi al Fondo pensione per i quali non si è goduto della deduzione fiscale non saranno tassati nel momento in cui diventeranno rendita o versamento di capitale. L’aliquota generalmente applicata è del 15% ma dopo 15 anni di adesione si riduce dello 0,3% annuo. Trascorsi i 30 anni, poi, la tassazione approssimativamente sarà del 10%.
Da questi dati è ipotizzabile il risparmio dato che la parte di contributi non dedotti non verrà calcolata nell’imponibile su cui si applicherà l’aliquota fiscale producendo un vantaggio economico. Naturalmente non potendo sapere in anticipo l’importo della prestazione effettuare dei calcoli ora è impossibile ma bisogna tener conto di un fatto importante.
Questa tipologia di prestazione subisce un prelievo ridotto e comporta un vantaggio fiscale. Volendo dedurre subito i contributi bisogna tener conto del tetto massimo di 5.164,57 euro l’anno. La parte eccedente sarà comunque esente da tassazione quando la liquidazione verrà accordata.