Due marchi iconici dello sportwear mondiale stanno vivendo un momento di confronto serrato sui mercati. adidas e Nike, pur muovendosi in contesti economici e geografici differenti, condividono oggi molte dinamiche tecniche simili. Ma è il potenziale di rivalutazione, unito alla solidità della struttura operativa, a suggerire che tra i due potrebbe nascondersi un’opportunità molto più interessante del previsto.
In un periodo dominato da incertezze macroeconomiche e cambiamenti nei comportamenti dei consumatori, i grandi nomi del comparto abbigliamento sportivo devono affrontare sfide complesse. Tuttavia, proprio in queste fasi, i titoli capaci di mantenere stabilità nei margini e visibilità nei target possono offrire vantaggi rilevanti. È il caso di adidas e Nike, due colossi che attirano l’interesse di analisti e investitori grazie a fondamentali robusti, modelli di business differenziati e una distribuzione globale ben consolidata.

Ma le somiglianze si fermano qui. A livello di valutazione e potenziale di upside, emergono differenze significative, così come nella lettura dei segnali tecnici. Entrambi i titoli presentano indicatori misti, ma con prospettive di mercato molto diverse. E proprio questo contrasto potrebbe essere la chiave per comprendere quale delle due azioni sia effettivamente più interessante in questa fase.
Upside e valutazioni secondo gli analisti
Secondo i dati di TipRanks, adidas ha un prezzo obiettivo medio di 259,64 €, il che rappresenta un potenziale di rialzo del +34,3% rispetto alla quotazione attuale, intorno a 193,30 €. Per Nike, invece, il target medio è di 71,24 $ (circa 64,79 €), con un upside stimato di circa +19,8%. Da questo punto di vista, il titolo tedesco appare chiaramente più sottovalutato, almeno secondo il consenso degli analisti.

Il sentiment degli esperti è però più sfumato nel caso di Nike: su 23 analisti coperti da TipRanks, 12 consigliano Buy, mentre 11 si mantengono su Hold. Per adidas, il rating complessivo è meno dettagliato, ma i target price suggeriscono una fiducia superiore nella sua capacità di recupero. Questa divergenza tra il consenso e le stime evidenzia un aspetto importante: Nike mantiene una posizione più stabile, ma adidas potrebbe offrire una opportunità di rivalutazione più marcata nel breve-medio periodo.
Analisi tecnica: segnali contrastanti ma convergenti
A livello tecnico, entrambi i titoli mostrano un quadro misto. Per adidas, il MACD e il Momentum indicano acquisto, mentre le medie mobili – da EMA10 a EMA200 – suggeriscono tutte vendita. Anche l’RSI si posiziona su livelli neutri (30,9), segnalando un titolo non ancora in ipercomprato ma nemmeno vicino a un rimbalzo deciso.
La situazione di Nike è simile: il MACD è lievemente positivo, e alcuni oscillatori come il Williams %R e il CCI mostrano segnali favorevoli. Tuttavia, anche in questo caso, le medie mobili di breve e medio periodo restano orientate alla vendita. L’RSI intorno a 38 conferma un titolo in fase di consolidamento, più che in trend.
In entrambi i casi, il mercato sembra premiare la prudenza, ma lascia aperta la porta a movimenti rialzisti in caso di miglioramento macro o trimestrali superiori alle attese. adidas appare leggermente più penalizzata sul fronte tecnico, ma anche più promettente in ottica di recupero. Nike, invece, offre un profilo più bilanciato, sostenuto da una base di investitori più ampia e da un consenso maggiormente consolidato.