Potrebbe sembrare un titolo da manuale, ma Generali Assicurazioni nel 2025 si presenta come uno dei gruppi europei più solidi, sottovalutato rispetto ai principali multipli di mercato e con un dividendo tra i più generosi del settore. Nonostante segnali tecnici contrastanti, le prospettive sul lungo termine e la qualità degli utili rendono questa azione una possibile occasione sottotraccia per chi cerca stabilità e rendimento.
La situazione del titolo in borsa è apparentemente tranquilla, ma i numeri raccontano un’altra storia. Generali Assicurazioni non solo mantiene una posizione di rilievo nel panorama assicurativo europeo, ma offre metriche finanziarie che suggeriscono un potenziale di crescita non ancora scontato nei prezzi di mercato. Il consensus degli analisti, le raccomandazioni aggiornate, l’andamento dei multipli e l’analisi tecnica settimanale forniscono indicazioni miste ma preziose.

In questo scenario, anche piccoli movimenti possono fare la differenza per l’investitore paziente. Il dividendo elevato e stabile da diversi anni contribuisce a rafforzare l’interesse verso un titolo che, pur essendo poco appariscente, si mostra spesso più solido di altri protagonisti del settore. Scopriamo insieme i dati salienti e cosa potrebbe aspettarsi chi decide di puntare su questa realtà storica del risparmio assicurativo europeo.
Valutazione, dividendo e posizione nel settore: segnali di sottovalutazione moderata
Analizzando i fondamentali, Generali Assicurazioni mostra un rapporto prezzo/utili (P/E) di 12,5x, un livello in linea con la media storica ma inferiore rispetto ad altri big assicurativi europei. Il price/book (P/B) si attesta a 1,54x, mentre il rapporto prezzo/flusso di cassa sale a 3,00x. I rendimenti sul capitale risultano interessanti: il ROE è pari al 12,66 %, mentre il ROA è stabile sullo 0,72 %. Anche il margine operativo, al 7,38 %, riflette una gestione efficiente in un contesto macroeconomico ancora incerto. A livello di valore d’impresa, Generali tocca quota 86,6 miliardi €, con una leva moderata e flussi di cassa positivi.

Il dividendo rappresenta uno dei punti di forza più evidenti: nel 2024 è stato staccato un dividendo di 1,43 € per azione, con un dividend yield di circa il 5,24 %. Le proiezioni per il 2025 parlano di un rendimento atteso fino al 5,65 %, senza sospensioni negli ultimi cinque anni. Il rendimento medio annuo dell’ultimo quinquennio è intorno al 5,5 %, uno dei più alti del comparto. Questo rende il titolo particolarmente appetibile per chi privilegia un approccio conservativo e orientato alla rendita. Anche i multipli EV/Sales e EV/EBITDA sono moderati rispetto alla media settoriale, rafforzando l’idea di una valutazione contenuta.
Tecnica settimanale e raccomandazioni analisti: stabilità e attese prudenti
Dal punto di vista tecnico, il quadro settimanale appare neutro. L’analisi di TradingView evidenzia un bilanciamento tra segnali di acquisto e vendita: 8 oscillatori neutri, 2 vendi e solo 1 compra, con una tendenza complessiva incerta. Le medie mobili a breve (es. media mobile esponenziale a 10 giorni) indicano vendita, mentre quelle di medio e lungo periodo (50–200 giorni) suggeriscono acquisto, mostrando una struttura tecnica di consolidamento. Indicatori come il MACD e il momentum settimanale restano negativi, mentre l’RSI si mantiene in area neutra a 46,4.
Per quanto riguarda le raccomandazioni degli analisti, il consensus è stabile su “Hold”. Secondo Marketscreener, 15 analisti coprono il titolo con una media obiettiva di 31,39 €, mentre TipRanks stima una media leggermente superiore, a 32,12 €, con target massimo a 38,50 € e minimo a 25 €. Rispetto alle quotazioni attuali (circa 30 €), il potenziale di rialzo si aggira tra il 4 % e il 7 %, con un margine massimo stimato del 28 %. Tra le case d’investimento più attive, Berenberg mantiene rating Buy, mentre JP Morgan, Deutsche Bank e Goldman Sachs restano neutrali. Barclays e DZ Bank hanno rivisto il rating a Sell, segnalando un contesto competitivo sempre più selettivo. A rafforzare il posizionamento, recenti notizie vedono Generali impegnata in una collaborazione strategica con ItaliAssistenza nel segmento salute e benessere e una costante attenzione da parte dei grandi player finanziari su eventuali ristrutturazioni del capitale, come la posizione di Unicredit.