In tanti si chiedono se una pensione che arriva appena al minimo basti davvero per vivere dignitosamente. Ma cosa succede se a luglio arriva una sorpresa inattesa sul cedolino? Esiste davvero un modo per rendere l’estate un po’ più leggera per chi è in pensione? E soprattutto, può bastare un solo requisito per cambiare tutto?
L’estate 2025 potrebbe portare con sé più di un sollievo, e non solo per chi riceve una pensione più alta. Anche chi percepisce un trattamento minimo potrebbe rientrare in un’agevolazione poco conosciuta ma molto concreta. A volte la burocrazia nasconde qualcosa che vale la pena approfondire. Eppure non tutti ne parlano abbastanza.

Sopravvivere con una pensione integrata al minimo può essere una sfida quotidiana. Ogni centesimo ha il suo peso, ogni imprevisto diventa un ostacolo difficile da superare. Ma poi, a un certo punto dell’anno, qualcosa cambia. Una voce in più nel cedolino, una cifra non abituale. Le prime reazioni sono spesso di sorpresa, se non di diffidenza. Eppure è proprio lì, nero su bianco: un importo aggiuntivo, un “bonus” che sembra spuntare dal nulla, ma che in realtà ha una base ben precisa nella normativa. E il mese di luglio, in questo, gioca un ruolo cruciale.
Nel corso del tempo, l’INPS ha cercato di offrire piccoli strumenti di sostegno per chi si trova in una situazione economica non facile. Tra questi, uno dei più attesi è sicuramente la quattordicesima per i pensionati. Tuttavia, sapere se si ha diritto a riceverla non è sempre immediato, soprattutto per chi riceve una pensione con integrazione al minimo. Tra requisiti anagrafici, soglie reddituali e anni di contribuzione, il quadro può apparire più complesso di quanto si immagini. Ma proprio per questo è importante affrontare il tema con chiarezza.
Chi riceve l’integrazione al minimo può avere la quattordicesima?
Quando si parla di quattordicesima 2025 per i pensionati, molti si domandano se rientrare tra i beneficiari sia una possibilità reale anche con un assegno minimo. La risposta, in molti casi, è sì. L’INPS, attraverso le disposizioni vigenti, riconosce la mensilità aggiuntiva anche a chi percepisce un trattamento pensionistico molto basso, purché siano rispettate alcune condizioni fondamentali. Innanzitutto, l’età: servono almeno 64 anni compiuti entro il 31 dicembre dell’anno in corso. Non basta però l’età: è necessario che il reddito complessivo individuale non superi il doppio del trattamento minimo annuo previsto per i lavoratori dipendenti, che nel 2025 equivale a 15.688,40 euro.

Chi percepisce la pensione minima con integrazione, proprio per la sua natura reddituale, rientra spesso nella soglia considerata. Ecco perché molti, pur non aspettandosi nulla, si ritrovano a luglio con qualche centinaio di euro in più. L’importo, che può variare da 437 euro a 655 euro, dipende anche dagli anni di contribuzione maturati e dalla natura del lavoro svolto, se da dipendente o da autonomo. E la buona notizia è che questa somma non incide sul piano fiscale: non è tassata, né considerata ai fini ISEE.
La quattordicesima per pensionati non richiede alcuna domanda: viene erogata in automatico se risultano presenti tutti i requisiti. L’INPS effettua comunque controlli a posteriori, incrociando i dati interni con quelli fiscali, per confermare la correttezza del versamento. Ma chi è in dubbio può già ora controllare la propria posizione personale accedendo al “Consulente Digitale delle Pensioni” sul sito ufficiale dell’ente. Un passaggio consigliato soprattutto in caso di variazioni recenti nel reddito o nei dati anagrafici.
Come verificare il pagamento e cosa fare in caso di problemi
Non sempre tutto fila liscio. Anche con tutti i requisiti in regola, può capitare che la quattordicesima sulla pensione non venga accreditata. Questo non significa automaticamente che non spetti. A volte si tratta solo di un ritardo nei controlli o di un errore nel sistema. È possibile, per esempio, che i dati sul reddito non siano aggiornati, oppure che l’anno contributivo non sia stato correttamente considerato. In questi casi, è importante sapere dove guardare e cosa fare. Sul sito INPS, accedendo alla sezione “Cedolino pensione”, si può controllare se la mensilità di luglio include anche l’importo extra previsto dalla quattordicesima per pensionati.
Qualora il pagamento risultasse assente ma si ritenga di avere diritto alla prestazione, è possibile inviare una richiesta di ricostituzione direttamente online. L’INPS, dopo aver verificato i dati, procederà al pagamento nei mesi successivi, qualora l’esito fosse positivo. Questo strumento si rivela particolarmente utile per chi, nel corso dell’anno, è diventato titolare di pensione o ha subito cambiamenti rilevanti nei propri redditi. Anche in questo caso, il sito dell’INPS è la via più diretta per procedere, con una sezione dedicata alle verifiche e all’assistenza.
Per chi invece ha ricevuto la mensilità aggiuntiva di dicembre, ciò avviene solitamente quando i requisiti vengono maturati dopo il mese di luglio, ma entro la fine dell’anno. Un’ulteriore occasione per accedere a questa forma di supporto economico che, per molti, rappresenta un aiuto importante. In ogni caso, vale sempre la pena restare aggiornati e verificare la correttezza delle informazioni personali presenti nella propria area INPS.