Quasi tutte le agevolazioni prevedono un limite ISEE da rispettare per ottenere l’aiuto economico. Il valore va abbassato, vediamo come.
Più basso sarà il valore ISEE più alto sarà il numero di Bonus da richiedere. L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente descrive la situazione reddituale e patrimoniale delle famiglie e si calcola partendo dalla compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica.

Ogni anno le famiglie calcolano il valore ISEE per accedere a Bonus e agevolazioni. Di solito la DSU viene compilata ad inizio anno in modo tale da non perdere nessuna occasione di risparmio/guadagno. Nel 2025 ci sono stati dei ritardi perché i contribuenti attendevano l’uscita ufficiale dei Titoli di Stato e dei Buoni Fruttiferi dal conteggio dell’Indicatore. L’attesa è stata lunga, fino al mese di maggio e ora tutto è stato reso ancora più semplice.
Online, infatti, è disponibile la nuova dichiarazione precompilata che ha escluso automaticamente Titoli, Buoni postali, Libretti di risparmio. Inviando questo ISEE si potrà abbassare il valore e puntare ad un numero maggiore di agevolazioni. Abbiamo già descritto, dunque, un primo modo legale per ridurre l’ISEE nel 2025. Vale solo se l’importo massimo di questi strumenti di risparmio è inferiore a 50 mila euro.
Come abbassare l’ISEE legalmente
Dal 16 giugno accedendo al portale dell’Agenzia delle Entrate si potrà verificare la nuova precompilata DSU e inviarla senza Titoli e Buoni per abbassare l’ISEE. La cancellazione ha seguito un ordine di priorità sia con riferimento ai familiari sia alla tipologia di rapporto. L’ordine anagrafico è dichiarante per primo e poi gli altri componenti in ordine decrescente di età mentre in relazione alla tipologia di rapporto l’esclusione ha coinvolto prima i Titoli di Stato poi i Buoni fruttiferi e infine i Libretti di risparmio.

L’ISEE si riduce, poi, quando un componente lavoratore del nucleo esce dalla famiglia (residenza diversa). I suoi redditi non saranno più conteggiati così come la giacenza media e il saldo sul conto corrente. Ecco che il valore dell’Indicatore sarà più basso. Una pratica su cui riflettere, poi, è cointestate il conto corrente con una persona esterna al nucleo familiare. La giacenza media sarà divisa tra più soggetti riducendo la quota conteggiata nell’ISEE. Dovrà essere una terza persona degna di fiducia naturalmente.
Infine se la situazione patrimoniale e reddituale risultasse cambiata in peggio – ad esempio perché un componente ha perso il lavoro – allora si potrebbe chiedere l’ISEE corrente. Questo tiene conto del reddito e del patrimonio non dei due anni precedenti all’invio della DSU come avviene con l’ISEE ordinario ma dell’anno precedente. La nuova realtà economica può far abbassare l’Indicatore e dare diritto a più agevolazioni.